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È stato presentato questa mattina nella sala stampa Antonio Bassi dello stadio Castellani il nuovo direttore generale azzurro Riccardo Pecini "Innanzitutto ci tengo a ringraziare il presidente e tutta la società – ha dichiarato – perché hanno dimostrato di volermi fortemente e mi hanno convinto della possibilità di entrare in un contesto che ritengo abbia un grande potenziale. Vedo in Empoli un potenziale importante da esplorare e che ci siano i margini per far crescere la società sia dal punto di vista tecnico che strutturale, diventando a tutti gli effetti un club di serie A. Porto la mia esperienza e le mie conoscenze, ma anche la voglia di costruire insieme qualcosa di nuovo, di diverso, ma sempre rispettando la cultura e la storia del club e della città". "Penso che nel calcio di oggi – ha poi detto -, al nostro livello, la conoscenza personale, la mentalità la storia e il contesto possono fare la differenza, oltre inevitabilmente alle qualità tecniche. Possiamo sbagliare sul piano tecnico, ma non dobbiamo sbagliare quello umano. Quando prendiamo un nuovo ragazzo sono fondamentali le motivazioni che lo spingono a venire qui, indipendentemente da dove proviene. Se penso alla trattativa con Nino, a lui ho detto vieni che ci divertiamo e questo deve essere lo spirito con cui i nuovi devono arrivare qui. La mia carriera? Io sono una persona molto particolare, nei club dove sono stato ho sempre ricoperto ruoli disegnati quasi su misura. A me piace lavorare, con lo scopo di crescere e far crescere il club. Sono andato al Monaco quando era in B dopo il Milan sono andato alla Samp in un momento particolare e penso che ero arrivato alla fine del mio percorso in blucerchiato. Arrivo ad Empoli sapendo di rimettermi in gioco ma consapevole del potenziale che c'è e convinto dalle persone, perché quelle fanno la differenza. La Serie A di oggi è molto più impegnativa rispetto al passato ed è fondamentale lavorare coordinati: con Andrea Butti già ci conoscevamo, con Pietro Accardi siamo già in sintonia e insieme possiamo lavorare al meglio. Qui, come detto, c'è un potenziale importante e penso che ci divertiremo". "Lo scouting? – ha proseguito – Pare una cosa semplice, ma in realtà ha molte sfaccettature. C'è chi vede solo video, chi solo dal vivo, chi segue solo le statistiche come gli inglesi e ognuno ha il suo metodo. Io personalmente preferisco vedere sempre i giocatori dal vivo perché, almeno per quanto mi riguarda, solo così riesco a percepire certe cose. Proprio abbiamo implementato l'area scouting, perché vogliamo coprire tutti i campionati dal vivo quei campionato dove reputiamo ci siano talenti e lì ci vogliono persone con esperienza". "La Gumina? – ha concluso – La sua cifra va contestualizzata: è vero che è la più alta che ha speso l'Empoli nella sua storia, ma le cose sono cambiate moltissimo negli ultimi anni e nel recente passato quasi tutte le squadre di fascia media hanno stabilito il record di spesa. L'Empoli poteva fare questo tipo di investimento e penso che ad oggi sia stato possibile anche perché le squadre italiane stanno aumentando i loro ricavi".