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“Quando il mio agente mi ha parlato dell’interesse dell’Empoli ero molto felice perché sapevo di arrivare in un grande club e giocare in un campionato importante come la Serie A”. Queste le prime parole azzurre di Petar Stojanovic, difensore sloveno presentato nella giornata di ieri.

“Sono qua da alcuni giorni –  ha aggiunto – e mi sto ambientando; ho trovato un buon gruppo, una grande famiglia e tutti, dai compagni allo staff, mi hanno al meglio aiutandomi ad inserirmi velocemente. Prima di venire avevo parlato con Leo Stulac e mi ha detto tante cose positivi su società e città che mi hanno facilitato la decisione. Il mio ruolo? Sono un terzino a cui piace la fase offensiva ma so che qui sarà più difficile rispetto al passato; lavorerò con lo staff per crescere e regalare soddisfazioni alla squadra e ai tifosi”.

“Giocare la Champions? – ha proseguito Stojanovic – È un qualcosa di unico, sei al livello più alto del calcio mondiale e io ho avuto la possibilità di farlo prima con il Maribor e poi con la Dinamo Zagabria. Ho affrontato tanti calciatori forti, da Hazard a Sterling, arrivando a Ilicic e Gosens che ho affrontato quando ci siamo trovati di fronte una grande squadra come l’Atalanta. Adesso arrivo in un campionato importante ogni gara sarà come la Champions per il livello, per l’importanza e per l’ambiente che ci circonda: troveremo di fronte tanti grandi giocatori, non vedo l’ora di affrontarli, consapevole di quanto sarà difficile”.

“Tanti giovani crescono a Empoli? – ha concluso – Ho seguito la vittoria della Primavera, la società lavora bene con loro e me ne sto rendendo conto in queste settimane con molti ragazzi che si stanno allenando con noi e dimostrano di aver qualità. In generale credo che nel calcio l’età conti fino ad un certo punto, molti giovani giocano titolari in grandi squadre e alla fine la cosa importante è se uno è bravo o meno a prescindere dall’età. Se mi chiedete un consiglio per loro dico che è fondamentale lavorare duramente ogni giorno, credere nelle proprie potenzialità che i risultati poi arriveranno. Numero preferito? Ho sempre avuto il 30, ma qui è già preso e non mi sembra giusto toglierlo o chiederlo ad un mio compagno di squadra. Ne prenderò un altro, il numero non è importante e vedrò quale sarà libero”.