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Questo pomeriggio nella sala stampa Antonio Bassi del Carlo Castellani Computer Gross Arena si è svolta la presentazione di mister Davide Nicola. Queste le dichiarazioni del nuovo allenatore azzurro:

“La scelta di Empoli – ha affermato Nicola – è stata sicuramente frutto di una stima reciproca. Questa società, un club virtuoso e di esempio a tutti, credo sia un’ambizione professionale. Lavorare in certi contesti, con tutti i mezzi a disposizione che ci sono qui, due centri sportivi, la capacità di formare talenti e darli al calcio futuro, la capacità con cui si opera nelle scelte dei giocatori: tutto questo è motivo di crescita personale. La scelta è stata per me naturale, sono quelle cose che ti senti dentro e per cui vale la pena lottare. Io so che c’è un prezzo da pagare ma questo non mi interessa più. Come dico ai miei calciatori, quando tu desideri davvero qualcosa devi essere disposto a tutto. Se sei disposto a tutto lo sei nel bene e nel male, se invece sei a metà strada difficilmente potrai fare grandi cose. Cosa mi è piaciuto della squadra? Credo che abbia grandi valori umani, e valori tecnico-tattici inespressi per la mia visione di calcio. A pelle mi è piaciuta per come mi hanno accolto, mi ha colpito la predisposizione al lavoro che hanno avuto questi giocatori. Che cosa deve avere la mia squadra? La guida è importante per stabilire una forma mentis, una precisa organizzazione con cui si affrontano gli avversari, una identità chiara. Ai ragazzi chiedo di sbagliare purché vadano in campo con la voglia di proporre e mostrare una identità. Quindi organizzazione, fiducia reciproca, capacità di avere una flessibilità. Vorrei che i ragazzi avessero l’entusiasmo di giocare a calcio e di esprimere le proprie potenzialità. Che settimana è stata? Ho pensato a stabilire quella che dev’essere una relazione basica: sincerità, lealtà, grande energia. Penso esclusivamente a raggiungere l’obiettivo. Spesso mi definiscono l’uomo delle situazioni impossibili, invece io sono qua esclusivamente per invertire questo paradigma e dimostrare che un uomo da solo fa poco, tutti noi per crescere abbiamo bisogno delle persone vicine a noi per esprime il nostro massimo potenziale e raggiungere l’obiettivo. Se si pensa ad un noi, ad un tutt’uno, potremo essere competitivi e fare qualcosa di buono”.   

“Modulo? Dove sono stato ho utilizzato modi di stare in campo diversi, parto dal presupposto che le caratteristiche dei migliori giocatori vanno rispettate. Detto questo la priorità in settimana è stata quella di conoscerne a fondo le caratteristiche, come dico sempre: un calciatore per conoscerlo devi andare a vederlo. In questi giorni abbiamo lavorato molto, mi unisco a quello che diceva il Direttore Accardi su Aurelio Andreazzoli: lo ringrazio per il lavoro svolto, ho trovato un gruppo serio e dedito al lavoro. Il mio arrivo a gennaio mi dà più possibilità di raggiungere l’obiettivo? Io sono arrivato con un mio credo e la voglia di non mollare mai. Non è il tempo, quello che conta è che una pagina è stata scritta, sicuramente ci saranno stati dei contenuti buoni, a me interessa la pagina che ci porterà alla parte finale, insieme ai calciatori, la società ed i tifosi. Se siamo consapevoli che ognuno di noi può dare il proprio contributo, e non ci spaventiamo davanti alle difficoltà, penso che potremo essere competitivi. Questa prima settimana di lavoro? Come mi era stato descritto, i ragazzi sono molto predisposti al lavoro, questo per me è fondamentale. Abbiamo iniziato a lavorare sue due modi di stare in campo, la capacità di essere squadra nelle due fasi e in particolare di esserlo nel passaggio dall’una all’altra. Quanto sarà importante la componente psicologica? Credo che la qualità più importante per un allenatore sia rendere consapevoli i propri calciatori e portarli ad esprimere le proprie qualità. L’aspetto mentale che per me conta è l’entusiasmo che tu metti e il credo che tu metti nel fare una cosa,  è fondamentale. Il Monza avversario di domani? È arrivato in Serie A con una forza importante, hanno calciatori davvero molto abili ed una identità stabilita. Una squadra che gioca insieme da due anni, ha giocatori che conoscono la categoria. Detto ciò, in questo campionato il valore nella parte basse della classifica si è notevolmente livellato ed alzato come qualità. Ma – chiude Nicola – sono fiducioso”.