Vigilia di Atalanta-Empoli, vigilia della gara che assegnerà lo scudetto Primavera 2021, con gli azzurri che domani alle 18.30 allo Stadio Ricci di Sassuolo sfideranno i nerazzurri nell’ultimo atto della stagione.
“Se oggi guardo indietro e ripenso all’inizio – ha dichiarato il tecnico della Primavera azzurra Antonio Buscè -, ci accorgiamo che abbiamo e stiamo facendo fatto un qualcosa di veramente impensabile. Durante la preparazione il nostro pensiero era legato alla salvezza, a quanto sarebbe stato difficile conquistarla e come avremo dovuto lottarla e sudarla fino all’ultimo. Noi, assieme a Ascoli e Spal, eravamo le uniche squadre di B che saremmo stati chiamati a confrontarci con tante squadre blasonate, in un campionato tosto. E invece oggi ci troviamo alla vigilia di questa gara che assegnerà lo scudetto: due anni fa l’Empoli trovò la salvezza ai playout, abbiamo fatto un percorso straordinario e impensabile, con sacrificio e consapevolezza, le armi che l’Empoli deve sempre mettere sul campo di battaglia. Abbiamo sempre cercato di non lasciar niente al caso, questa credo sia stata la nostra forza, pensando a guardare sempre avanti, a rialzarsi dopo le difficoltà, giocando sempre, come detto, con umiltà e sacrificio”.
“Il campionato Primavera – ha aggiunto – dopo il cambio format è sicuramente più tosto, tutti hanno fatto un gradino in più sotto ogni punto di vista: c’è maggiore agonismo, maggior tensione in un campionato che non è solo settore giovanile. In Primavera giocano tanti giovani ma anche tanti ragazzi che già hanno esordito con i grandi o che fanno parte di rose di prime squadre importanti e che hanno coetanei che in altri Paesi giocano stabilmente le coppe europee. Io sono un sanguigno, ho forse preso qualche espulsione di troppo, ma la mia esuberanza e certe esultanze vanno anche contestualizzate pensando anche all’importanza che le gare rivestono. Oggi la Primavera è una prima squadra a tutti gli effetti, viene gestita come tale e il nostro compito primario di preparare i ragazzi per il calcio dei grandi passa anche da questo e dal vivere le gare in un certo modo”.
“Domani – ha concluso Buscè – ci aspetta una gara dove l’Empoli deve fare quello che ha sempre fatto fino ad oggi. I ragazzi devono essere sereni, tranquilli nel giocare a calcio: questo gruppo ha raggiunto una maturità tale che sa cosa è chiamato a fare e cosa si gioca. Questa squadra ha nel dna di giocarsi ogni gara e proverà a farlo anche domani. Questo è un gruppo costruito e cresciuto nel tempo: ho allenato i 2001 all’inizio della mia esperienza da allenatore, poi i 2002 e i 2003 con cui abbiamo portato a Empoli il tricolore Under 16. Quei ragazzi che avevo preso da bambini o poco più oggi sono piccoli grandi uomini”.