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Come quella contro il Napoli, anche quella con la Roma, non può essere una partita come le altre per Giovanni Martusciello, che dall'altra parte troverà quel Luciano Spalletti che lo ha lanciato nel calcio che conta: "A Luciano, mi legano ricordi tutti piacevoli e bellissimi – ammette il tecnico azzurro – ricordi che mi tengo stretti. Sono state annate passate che ci hanno visto crescere alla stessa maniera: lui era agli esordi e per molti di noi si trattava del primo contatto con il calcio che contava. Tutto si è trasformato in una cavalcata straordinaria durata più anni, un sogno irrealizzabile, che ancora tutt'oggi mi chiedo come sia stato possibile. Sicuramente incontrarlo domani mi farà lo stesso effetto di aver incontrato Maurizio Sarri mercoledì sera a Napoli, anche con Spalletti ho rapporto molto stretto. Queste sono anche le cose belle del calcio da vivere e da assaporare". Martusciello si è soffermato anche sugli aspetti tecnico tattici della difficile sfida che attende la squadra domani pomeriggio: "Alla squadra ho detto di giocarla con serenità. Quando affronti una squadra che è più forte di te, dentro ci devi mettere sudore, fatica e sofferenza e devi essere bravo a rispondere in questo senso per colmare il dislivello enorme che ci può essere a livello tecnico". Tornando a parlare della sfida di mercoledì sera al San Paolo, il tecnico azzurro ha detto: "A me è piaciuto l'atteggiamento di sofferenza nel primo tempo, dove sapevamo che il Napoli poteva esserci superiore sul piano del palleggio anche se per le nostre caratteristiche è difficile ripartire nella proprio metà campo, visto che siamo abituati a fare riconquista nella metà campo avversaria. Poi mi è piaciuta molto la reazione dopo il gol. Abbiamo preso gol in un momento differente di partita, un momento in cui il Napoli si era un po' spento, rispetto alla veemenza del primo tempo. Contro l'Inter e la Juve era successo il contrario, dopo il gol ci eravamo afflosciati, invece con il Napoli abbiamo tirato fuori l'orgoglio e la voglia di soffrire e siamo andati anche molto vicini al pareggio". Tornando a parlare della Roma, Martusciello ha voluto rinnovare i complimenti a Luciano Spalletti: "La Roma non ha un modulo fisso, con i tre centrocampisti che ruotano molto, questo è un aspetto tattico che ci dà altre difficoltà rispetto alla gara di Napoli. In questo momento, inoltre, la Roma è in salute fisica e mentale migliore rispetto al Napoli, questo rende la gara con la Roma un po' più complicata, ma questo noi lo sappiamo e sicuramente non partiamo battuti. Spalletti è uno bravo ad allenare anche l'aspetto psicologico di squadra e singoli. Da giocatore mi ha fatto crescere in maniera esponenziale. Sono arrivato in serie A solo per merito suo. Lui ti trasmette tanto e ti fa credere di essere un giocatore forte, ti regala grande autostima e fidatevi, la testa in un calciatore è importantissima. Lui mi ha fatto arrivare a certi livelli perché mi ha fatto credere in me stesso. Luciano per me è un fratello maggiore, come lo è il presidente Corsi. Provo grande stima nei confronti dell'uomo e del professionista e credo che in questo momento se non è il primo, al limite è il secondo allenatore in Italia per bravura. Lui batte e ha sempre battuto le difficoltà con la personalità.Come si è allenata la squadra? Questa è stata una settimana particolare con in turno infrasettimanale abbiamo svolto pochi allenamenti, però ho visto i ragazzi molto motivati e vogliosi di confrontarsi. Credo che inoltre l''autostima possa crescere anche da piccoli particolari e quanto di buono fatto dopo il gol del Napoli, ci può fare riprendere un po' di fiducia in noi stessi". Ultimi due pensieri su l'ex Paredes e sulle critiche piovute addosso a lui e alla squadra: "Leo è molto cresciuto. Dall'eliminazione in Champions, nella quale lui è stato visto come capro espiatorio, lui è venuto fuori alla grande ed ora è un giocatore forte, sicuramente anche grazie a Luciano. A Roma, giocare in quel ruolo è più complicato, ma lui ha una grande personalità, e se la tira fuori e la unisce alle tante qualità tecniche che ha può giocare a grandi livelli per tanti anni". Sulle critiche: I risultati sono negativi ed è normale che la gente mi e ci valuti sotto l'aspetto professionale, quelle che non accetto solo le critiche dal punto di vista umano. Si può dire che Martusciello è scarso, ma le critiche non devono andare oltre. Io per primo non sono contento dell'andamento e come me non lo sono i ragazzi, ve lo posso assicurare. Quello che mi dispiace è che possono risaltare tante cose del negativo, ma non capisco perché quando c'è del positivo questo non venga risaltato per aiutare la squadra. Perdere la categoria è un male per tutti e il mio pensiero è che si debba remare tutti nella stessa direzione per cercare di aiutare fino in fondo i ragazzi. Poi le critiche si accettano e ci mancherebbe altro, fanno parte del ruolo".