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Il tecnico Giovanni Martusciello ha parlato al termine della seduta di rifinitura presso il centro sportivo di Monteboro. "Affrontiamo una gara molto difficile – ha d tro Martusciello – il Torino, tanto per cominciare ha cambiato conduzione tecnica: prima era una squadra che rallentava i ritmi, ora non ha più quel tipo di principio, inoltre si é completamente rinnovata. È una delle tre squadre che hanno operato in maniera imponente sul mercato, ora loro sono una squadra di medio alto livello. Quello che mi interessa è che la squadra abbia consapevolezza di quello che deve fare e alla lunga i risultati devono per forza arrivare, questo è il filo che lega con le passate stagioni. Ogni nostro allenamentio è mirato al miglioramento del singolo all'interno della squadra. Martusciello ammette che la vottoria di lunedì contro il Crotone ha dato serenità: "La vittoria ti apre l'animo ti rasserena, ma il campionato non finisce oggi. Quella di lunedì è stata una partita molto complicata per la condizione psicologica, ma la voglia di fare la prestazione importante c'è stata". L'allenatore azzurro si è detto anche motlo contento di poter salutare Mirko Valdifiori, per anni una delle colonne azzurre: "Mirko è un giocatore straordinario se ha i tempi e lo spazio, bisogna limitare lui questo spazio, noi, però abbiamo la sTessa identica voglia di fare la prestazione non in base all'avversario, come abbiamo sempre fatto: se sono più bravi subiremo, ma noi preparato la partita per farla, per andare a giocarcela, come è nel nostro DNA".Martusciello non vuol sentire parlare di turn over. " Il turn over accomuna le squadre di alta classifica, come i Torino stesso. Io ho 25 giocatori tutti sullo stesso livello. Ho la fortuna di avere tutti i ragazzi Forti e devo dare il giusto peso a chi si allena e fa le cose bene alla stessa maniera di chi ha giocato titolare. La difficoltà nelle scelte è quello che voglio ed è il modo per alzare l'asticella". Il tecnico non è preoccupato della sterilità offensiva: "Le squadre sono composte da 11 giocatori e può segnare chiunque. Alcune volte abbiamo vinto con i gol dei difensori. La crescita degli attaccanti fa parte di un percorso. Sarei più preoccupato se non avessero avuto difficoltà. Comunque in questo gioco alla fine l'mportante è metterla dentro".