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Di Guglielmo è un terzino, indossa la maglia numero 3 ed è il vice-capitano dell'Empoli Ladies. Elemento chiave del gruppo guidato da mister Pistolesi, Lucia è una delle atlete che hanno fatto la storia di questa società ed ha parlato dopo questo primo scorcio di stagione ed in vista della sfida di sabato con la Juventus Ciao Lucia, giochi in questa squadra da quando avevi 14 anni ed eravate in Serie C Adesso hai 20 anni, sei arrivata in A insieme ad alcune storiche compagne: com'è stato crescere insieme a questa società? Crescere in questa società e partecipare in prima persona al percorso che ci ha portate dalla C alla serie A può sembrare la classica storia di un sogno che si avvera. Perché a 14 anni la serie A era proprio questo, un sogno. In questa società ho avuto modo di crescere sotto tutti gli aspetti: calcistici, umani e personali. Sento verso la squadra e la società un senso di appartenenza irriducibile, come quello che ti lega ad una famiglia di cui fidarsi e con cui condividere tutto. Sei un terzino, non un ruolo molto appariscente, ma decisamente importante e delicato. Come vivi questo ruolo in campo? Hai pienamente ragione… non è un ruolo molto appariscente, ma la mia priorità è sempre stata la squadra e questa posizione mi permette di esprimermi e lavorare sia in fase difensiva che offensiva, aiutando le mie compagne per tutti i 90 minuti. Sei il vice-capitano della squadra e spesso devi guidare il gruppo in partite anche molto importanti: cosa significa per te avere questo compito? Fin da quando mi è stata data la possibilità di essere vice-capitano, ho sentito tutto il peso della responsabilità che questa comporta, ma allo stesso tempo anche la fiducia delle mie compagne. Sono onorata di rappresentare questo gruppo insieme a capitan Caucci e ancora di più del fatto che loro vedano in noi le persone giuste per farlo. L'inizio della Serie A non è stato semplice, ma la squadra sta lavorando bene. Il 28 ottobre a Monteboro arriva la Juventus, come sarà questa sfida? Sarà una bella sfida da giocare, perché ci confronteremo con una grande squadra, costruita per vincere e già abituata a farlo. Sarà un bel banco di prova anche per misurare noi stesse e cercare di ritrovare un meccanismo di squadra ancora un pò arrugginito. Giocheremo sicuramente per fare bene.