Il tecnico azzurro Roberto D’Aversa ha parlato nella sala stampa Antonio Bassi del Carlo Castellani Computer Gross Arena alla vigilia della sfida contro la Roma; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.
Rispetto alla gara con Monza in cosa deve migliorare la squadra per tornare soddisfatti da Roma?
“Chiaramente sarà una partita totalmente diversa, troveremo un ambiente molto caldo considerando anche che Dybala è rimasto. Ci sarà uno stadio che spinge. Con il Monza abbiamo avuto delle occasioni per portare il risultato pieno a casa ma non ci siamo riusciti. Domani per uscire con un risultato positivo dall’Olimpico dovremo dare più del cento per cento perché a volte, quando affronti le grandi squadre, il cento per cento potrebbe anche non bastare. Sappiamo che affronteremo una grande squadra, sulla carta più forte, ma se vogliamo uscire con un risultato positivo dovremo avere coraggio e fare bene le due fasi per portarli a fare la partita che a loro non piace fare. Noi non possiamo prescindere dal dare oltre il cento per cento”.
Dopo un mese di lavoro in cosa la squadra la segue e in cosa deve crescere?
“Per quello che io chiedo i ragazzi non sono mai venuti meno dal primo giorno di lavoro. Non sempre si riesce a fare quel che si vorrebbe proporre anche per l’avversario. Veniamo da due prestazioni positive tra Coppa Italia e campionato però si deve ragionare sul fatto che i ragazzi stanno facendo il massimo e a volte questo non basta, si deve andare oltre. Ci attende una bellissima partita da affrontare, invidio i ragazzi per questo: vorrei essere in campo con loro ma l’età non me lo permette. I ragazzi non sono mai venuti meno per capacità di giocare e allenarsi da squadra, domani è un banco di prova che ci farà capire a che punto siamo”.
L’importanza di fare bene la fase difensiva?
“Quando si parla di difesa si parla di tutta la squadra. Stiamo facendo cose egregie perché la squadra partecipa alla fase difensiva, faccio gli esempi di Esposito e Solbakken. Per una squadra che si deve salvare, lo dicono i numeri, il numero dei gol presi corrisponde alla classifica. Le migliori difese ti portano dei vantaggi. Chiaro che poi si deve essere propositivi anche con la palla. Si parla di completezza della squadra, che deve saper ragionare in fase difensiva, ovvio che ci deve essere partecipazione anche alla fase offensiva: questo aspetto va migliorato ma si deve considerare anche l’avversario”.
Ha scelto la formazione per domani o ci sono dei nodi da sciogliere?
“Se l’avessi già scelta mancherei di rispetto ai miei calciatori. Ci sono un paio di calciatori che hanno fatto alcuni allenamenti differenziati e devo valutare fino all’ultimo le condizioni del singolo per scegliere i primi undici. C’è il vantaggio dei cinque cambi. Per un allenatore la cosa più difficile è scegliere i primi undici che significa non premiare gli altri che sarebbero anche loro meritevoli di partire dall’inizio. Ma in un percorso come quello del campionato di Serie A ci sarà spazio per tutti. Per raggiungere l’obiettivo bisogna ragionare sul noi e non sull’io”.
Quanta voglia ha di tornare in panchina in campionato?
“Sì (sorride), però in tribuna si vive un po’ meglio, diciamo che ci sono meno problematiche. Per carattere a me piace vivere la partita con i miei ragazzi, in tutto e per tutto sia quando le cose vanno bene che nelle difficoltà. Ho massima fiducia nel mio staff e nei ragazzi, loro sanno quello che devono fare. Mi danno ampie garanzie”.