Il tecnico azzurro Roberto D’Aversa ha parlato nella sala stampa Antonio Bassi del Carlo Castellani Computer Gross Arena alla vigilia della sfida contro il Bologna; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.
Si aspettava una partenza così della squadra considerando identità e gioco?
“L’obiettivo che ci siamo prefissati dal primo giorno è quello di lavorare bene e forte, e di fare il meglio poi cosa sarà il meglio non lo so, lo scopriremo solo a fine campionato. In queste due gare la squadra ha fatto ottime cose, alcune sono da migliorare ma non mi preoccupa, mi dà materiale per lavorare durante la settimana. Quello che mi preme è che siccome si è vinto contro la Roma non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia perché fino ad ora i ragazzi hanno giocato da squadra andando alla ricerca della prestazione. Già da domenica sera avevo cancellato la sfida dell’Olimpico, il Bologna ha un punto ma giocherà la Champions e questo dimostra il valore dell’avversario che affronteremo domani. Dobbiamo essere pronti a rispettare l’avversario, qualunque esso sia. Ci deve rimanere la voglia di entrare in campo propositivi, l’intensità a maggior ragione, soprattutto perché loro sono forti fisicamente. Alcune cose vanno migliorate per portare a casa un risultato dalla trasferta di Bologna”.
Quanto sono importanti le palle inattive?
“Non lo dico io, ma i numeri… Spesso rompono gli equilibri nelle partite. È molto importante che ci si lavori in maniera convinta, sono rimasto stupito dalla velocità con cui questi ragazzi assorbono gli schemi, lavoriamo su dei tempi di battuta, di inserimento e su tante situazioni. Da parte loro c’è massima predisposizione e questo è molto importante. Possiamo preparare qualsiasi schema, ma se non battiamo o saltiamo in maniera convinta difficilmente poi lo schema viene bene”.
Che Bologna si aspetta?
“Non bisogna guardare il 3-0 di Napoli perché li hanno messi in difficoltà e anche contro l’Udinese avrebbero meritato qualcosa in più perché hanno avuto le occasioni per vincere la partita. Sicuramente faranno di tutto per vincere, il loro allenatore gioca in maniera molto aggressiva in fase difensiva, andando uomo su uomo, diversamente da quanto faceva la Roma. Siamo preparati su come si presenteranno, la parte tattica ci può dare una mano ma quello che conta è l’interpretazione e il modo in cui scendiamo in campo”.
La vittoria contro la Roma va considerata come un’impresa, quanto è stato importante in settimana tenere i piedi per terra?
“Ho un’esperienza tale da poter far capire ai ragazzi che, dal momento in cui si vince in un campo come quello di Roma, questo non ci dà il diritto di pensare di poter affrontare una gara in modo più agevole. Credo che la squadra debba ragionare con l’obiettivo che ci siamo prefissati di raggiungere in tutte e 38 le partite, anche nelle difficoltà ci saranno. È inutile negare che all’Olimpico abbiamo rischiato di pareggiare dopo quanto abbiamo fatto nel primo tempo, dove non c’era stata storia. Abbiamo riaperto una partita che non dovevamo riaprire, la mia rabbia era per quello. Una squadra che si vuol salvare deve rispettare sempre l’avversario ma guai a essere presuntuosi, perché faremmo un grande errore e prenderemmo una bella batosta, cosa che non ci possiamo permettere”.