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Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato alla vigilia della sfida di domani sera contro il Milan; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.

“Come si ferma la capolista a San Siro? – ha dichiarato – Cercando come sempre di fare il massimo di quello che puoi fare, sia come squadra che come individualità. E poi augurarsi anche di avere buona sorte e che loro non siano nella loro condizione ideale; se manca qualcosa di ciò il divario è talmente alto che ti porta alle difficoltà che conosciamo. Noi dobbiamo esaltare ciò che abbiamo sotto controllo, quello che possiamo fare noi e dare il massimo di quello che abbiamo, poi aspettare la fine per capirne l’esito. Effetto San Siro? Se ci sarà mi auguro che sia positivo: chi fa questo mestiere non vede l’ora di avere questo tipo di occasioni, giocare in questi palcoscenici e confrontarsi con quelli più bravi di te e con un ambiente che stimola. Chi toglierei al Milan? Ha tantissimi calciatori importanti, lo abbiamo visto all’andata, sono tutti bravi e danno il piacere di vederli all’opera. Potrei dire il gruppo di lavoro tecnico che ha fatto la differenza, da Maldini a Massara fino a Pioli e lo staff che nell’ultimo anno e mezzo hanno fatto un gran lavoro, con idee chiare, capacità, punti fermi e schiena dritta sempre in tutte le situazioni”.

“Una gara come quella di Genova ci mancava – ha aggiunto -, abbiamo fatto un passo avanti e i ragazzi ora hanno alle spalle un numero importante di partite, si sono fatti le lor esperienze a questo livello, confrontandosi con molti modi di giocare, sapendosi adattare, sia ai sistemi che alle interpretazioni di questi. Quella di domenica è stata una battaglia, mi è dispiaciuto vederla raffigurata in qualche commento con aggettivi per lo più negativi, quando al contrario io la reputo un bel passo avanti. Non solo per il comportamento ma per la presa di coscienza che a volte va raschiato il barile per perseguire l’obiettivo, riuscendo a far punti anche in gare come quella di domenica. La classifica è buona ma non è definitiva; se però oggi è buona la squadra non ha bisogno di certi aggettivi negativi usati questa settimana, perché altrimenti significa che abbiamo perso coscienza di chi siamo, da dove siamo partiti, dove vogliamo arrivare o contro chi ci confrontiamo. Domenica abbiamo affrontano una squadra che si è rinnovata completamente a gennaio, che ha preso solo due gol nelle ultime gare e non vorrei che ci dimenticassimo che stiamo giocando la Serie A e non affrontiamo il Querceta o il Castagnola. Non vorrei, ripeto, che perdessimo la coscienza di dove siamo e quello che siamo a fare, di ciò che al squadra ha fatto e deve fare perché sembra che siamo già salvi o che l’obiettivo sia la Champions League: la giusta critica ci sta, la gara di domenica non mi è piaciuta sotto il profilo estetico, ma mi è piaciuto l’atteggiamento usato per portare a casa i punti necessari per salvarci. E di questo va dato merito ai ragazzi”.

“La squadra sta bene – ha concluso -, io ho sempre sensazioni buone, i ragazzi non me ne offrono di negativi e non ho mai motivo per essere scontento. Ho un gruppo che va praticamente in autonomia, non ha bisogno di tanti stimoli per lavorare, poi tocca a noi sovrintendere e mettere del nostro. Differenze rispetto all’andata? La squadra si comportò bene e sottoscriverei che facesse altrettanto; queste però sono parole, situazioni che ti auguri ma non danno certezze. Noi abbiamo affrontato quando il Milan aveva quattro punti di ritardo dal primo posto, ora sono primi e ciò significa che sono migliorati notevolmente, anche sotto il punto di vista della consapevolezza delle proprie qualità”.