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Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato in conferenza nella sala stampa Antonio Bassi dello stadio Castellani alla vigilia della sfida con la Juventus.

“Prima di iniziare – ha detto il tecnico azzurro – vorrei fare le condoglianze alla famiglia del ragazzo che è deceduto domenica scorsa nel bolognese, Roger Pizzi, 22enne, venuto a mancare mentre stava giocando”.

“Ci attendono undici partite – ha detto Andreazzoli – che ci devono vedere concentrati per ottenere il massimo risultato. Abbiamo rispetto per gli avversari, sappiamo chi andremo ad affrontare, ma dobbiamo giocare per i tre punti anche contro la Juventus, così come in tutte le altre finali che ci aspettano. Giochiamo contro una delle squadre più forti al mondo, ci inorgoglisce il fatto di poterci confrontare con loro e dovremo stare attenti alle loro molte caratteristiche positive. Ma, come detto, con loro e con qualsiasi altra squadra dobbiamo andare in campo per fare punti: se riusciremo ad essere anche piacevoli o soddisfacenti sotto l’aspetto estetico sarà ancora meglio, ma il primo pensiero deve essere, come detto, quello di fare punti e non possiamo abbandonare questa idea neppure in casa della più forte del campionato”.

L’assenza di Ronaldo?  – ha proseguito il tecnico azzurro – Parliamo di un calciatore che sposta gli equilibri, come visto all’andata, ma la Juventus ha molti calciatori che possono fare la differenza. Parlare di difficoltà pensando alla Juventus è davvero relativo perché anche se giocano quelle che vengono considerate seconde linee parliamo sempre della Juventus e basta il nome per capire la loro forza. Come si ferma la Juve? Non c’è solo una componente: proveremo a non mettere il pullman davanti all’area di rigore, anche se non è una scelta che fai, ma un qualcosa che la Juventus talvolta ti porta a fare, provando a creare loro qualche difficoltà. Dobbiamo difendere bene, come squadra, e provare ad avere un possesso palla che tolga la palla a loro provando a mettere in campo il meglio che abbiamo”

“Il 3-5-2 visto col Frosinone può essere un punto di partenza – ha proseguito Andreazzoli -, ma il sistema di gioco è una componente relativa rispetto a tutto quello che troviamo dentro ad una partita. Nella mia testa c’è la volontà di mettere la squadra nelle migliori condizioni per esprimersi al meglio: ancora non sono riuscito a tirar fuori da loro il meglio ma posso solo dire grazie ai ragazzi per quello che hanno saputo fare già dal match col Frosinone, facendomi vedere cose che non mi aspettavo a questo punto. Tornando sempre alla scorsa gara, mi è piaciuto come ci siamo difesi nei confronti di una squadra che aveva smesso di giocare, anche se non è il modo che piace a me. Preferisco difendermi tenendo palla, anche se non sempre ti viene permesso, perché come dicevo prima se la palla ce l’hai tu è difficile che gli altri possono farti male. Il Napoli dopo La Juventus? Per me è indifferente. Mi disturba solo il fatto di giocare subito mercoledì. In questo momento abbiamo i cassetti con tanto materiale all’interno ma in disordine e il mio compito è quello di mettere tutto in ordine per usufruire al meglio di quello che abbiamo. E per far ciò i tempi sono stretti e avrei preferito aver davanti una settimana piena.

“Sto bene – ha concluso il tecnico azzurro -, grazie anche alla professionalità di due ospedali d Mossa, l’Opa e il Noa, che non posso non ringraziare. Quanto mi è mancato è campo? Credo sia normale, è il mio ambiente e mancava lavorare insieme a un gruppo che mi piace. Stavamo sistemando le cose, adesso dobbiamo in qualche modo ricominciare e mi dispiace non aver di fronte a me troppo tempo”.

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