Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato nella sala stampa Antonio Bassi del Carlo Castellani Computer Gross Arena alla vigilia della sfida di domani contro il Frosinone; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.
“Cercheremo di fare la gara fin da subito – ha affermato mister Andreazzoli -, come nelle intenzioni di tutte le squadre. Poi c’è l’avversario, come sempre, che te lo consente oppure ti pone nella condizione di subirlo. L’idea è quella positiva. Che Frosinone mi aspetto? Chi valuta le situazioni in maniera istintiva può ritenere problematica la partita di Cagliari, chi valuta cosa è successo in campo ragiona diversamente. Erano avanti con ampio merito, poi la bellezza del calcio lascia la porta aperta a situazioni anche impensabili, come quella che è successa. A volte sono anche casuali e succedono così raramente. In Coppa Italia hanno avuto la conferma della bontà di quello che stanno facendo. Poi ogni gara ha la sua storia ma non incide in nessun verso, eventualmente in senso positivo. Similitudini tra Empoli e Frosinone? L’idea del suo allenatore è propositiva, molto dedicata alla partecipazione alla gara da parte dei calciatori. Che poi siano giovani o meno, contano le qualità e quella squadra ne ha tanta di qualità. In particolare nei ruoli avanzati, e anche qualità doppie, gioca uno o gioca l’altro il risultato non cambia. Il parallelismo con noi non si può fare dal punto di vista realizzativo, perché al momento sta facendo la differenza”.
“Che tipo di lavoro dopo la sconfitta con l’Atalanta? Cerco di analizzare la settimana alla stessa maniera – ha spiegato mister Andreazzoli -, trovando spunti buoni da quello che la squadra ha fatto, che ci sono stati anche se saltuari. E anche le situazioni negative da migliorare. La squadra deve essere presente sempre, dobbiamo capire il perché di quando non lo siamo. Il risultato contro l’Atalanta poteva darci qualcosa anche a noi, ci sono state diverse situazioni che nel momento di difficoltà la squadra è riuscita a ricreare. La squadra ha messo in mostra quello che avremmo potuto fare se fossimo stati coerenti e continui per tutta la durata della partita. Qual’è il prossimo passo dopo i miglioramenti delle ultime settimane? La continuità, mi viene da dire. Sia di squadra che individuale, perché molti dei nostri sono giovani e hanno bisogno di veleggiare sulle ali dell’entusiasmo. Non è un caso che la nostra squadra, quando è andata sotto, non è mai riuscita a recuperare. Diversamente invece quando siamo andati in vantaggio. Questo è un passo avanti che bisogna fare, la gioventù ti viene un pochino contro ma le esperienze sono di settimana in settimana e sono piccoli passi in avanti che dobbiamo fare. Le situazioni negative ti impongono la crescita e ti fanno crescere, se c’è attenzione e partecipazione come io vedo nel nostro gruppo. Cosa chiedo agli attaccanti? Tutte le volte siamo a dire che siamo stati produttivi ma non realizzativi. Rimaniamo su questo, ci alleniamo a fare crescere le dimensioni della porta. Che non è un nemico ma un amico fraterno. Dobbiamo continuare a lavorare per questo, in avanti ci arriviamo ma poi bisogna chiuderla: tante volte non ce lo hanno permesso, tante volte per poco ce l’hanno tolta. Si va avanti senza guadare indietro, nessuno ci può dare una mano se non noi stessi. Come ho vissuto quanto è successo in queste ore in Toscana con il maltempo? Sono due direzioni diverse, quella del calcio e l’altra. Pensi a lavorare ma non puoi esimerti dal vedere un disastro del genere e rimanere indifferente. L’ho vissuta anche io anni fa, sulla mia pelle, nel territorio in cui abito: conosco bene quell’ansia e la disperazione della gente. Si crea un’ansia che senti dentro e che ti fa essere vicino ad una popolazione che ha subito una condizione così grave. Mi dispiace molto – chiude il tecnico azzurro – e faccio loro i miei auguri più sinceri, devono essere momenti terribili quelli che stanno passando”.