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Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato nella sala stampa Antonio Bassi del Carlo Castellani Computer Gross Arena alla vigilia della sfida di domani contro la Salernitana; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.

 

“Il gruppo è unito – ha affermato mister Andreazzoli – vedo che ha voglia di migliorare e questo mi conforta. C’è un’altra componente su cui è doveroso mettere l’accento: non è semplice, dopo cinque sconfitte, avere un pubblico a favore come quello che abbiamo avuto domenica, che alla fine della gara ha osannato i calciatori. Qui c’è l’entusiasmo di cercare di contribuire in una situazione deficitaria, che ora è deficitaria ma che tutti quanti insieme possiamo far diventare favorevole. Questo non succede da tante parti, anzi avviene il contrario, a Empoli invece sembra di essere in Inghilterra. Quando i ragazzi danno tutto e lottano fino alla fine, la gente se ne rende conto e dà il tributo necessario. La Salernitana? Una squadra di qualità, come tutte quelle che partecipano a questo campionato. Ha anche un piccolo vantaggio, ossia il fatto di aver giocato venerdì e noi domenica. Non tanto per un recupero fisico ma per il poco tempo per recuperare qualcuno. Gara di domani uno spartiacque? I punti erano importanti anche con l’Inter, è passata una giornata di più e affrontiamo una squadra che è tre punti sopra di noi e quindi l’importanza della classifica diventa pressante anche se chiaramente non definitiva. Si tratta di una gara diversa. La squadra ha ancora bisogno di tranquillità o serve metterle pressione? Mettere pressione non è un aspetto positivo. Bisogna ricercare la consapevolezza, l’abbiamo visto e toccato con mano: si possono fare le cose frenati oppure senza il freno a mano. La gara con l’Inter ha detto che è meglio tirarlo giù il freno e lasciarsi andare un po’. Non abbiamo toccato tasti particolari, dobbiamo andare avanti in tempi ristrettissimi. Le cose che vorrei fare sono molte ma il tempo è tiranno, siamo costretti a procedere a rilento”.

“Ho tante opzioni a centrocampo? Il nostro centrocampo – ha spiegato mister Andreazzoli – è abbondante ma lo siamo dappertutto, avendo ruoli doppi. Non passiamo lamentarci. I passi in avanti devono essere fatti da tutta la squadra. Al centrocampo si chiede geometria, quantità, qualità: quando lo metti insieme cerchi di fare delle scelte che ti diano una sicurezza in un senso o nell’altro. Cerchi di renderlo più completo possibile, non è sempre facile, ma ho visto molta predisposizione all’ascolto. Sono fiducioso che cresceremo anche in questo reparto. È importante che i calciatori si divertano? Non si può interpretare come lavoro la nostra attività. Poi è un lavoro, chiaramente, per quanto riguarda la cura del dettaglio, la fatica, la dedizione, il sacrificio. È un lavoro ma alla fine è sempre gioco e va interpretato come tale, senza dargli troppa pesantezza. Quando proponiamo qualcosa dobbiamo farlo per migliorare la squadra ma anche sé stessi. Poi c’è anche l’obiettivo personale, ma si passa sempre dalla squadra. Qui non ci sono stelle, me compreso, quindi abbiamo bisogno di felicità nel partecipare ad una attività che parte dell’essere ludica. L’attacco? L’abbiamo detto tante volte, mi ripeto: io credo che la qualità degli attaccanti faccia la differenza. Ma la qualità può crescere con l’armonia del gioco e la sinergia e la conoscenza dei compagni. Anche con l’addestramento e questo dipende da me. Segnare in questa categoria non è semplice ma penso – chiude Andreazzoli – che il nostro lavoro possa portare dei frutti come successo anche in passato”.