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Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato nella sala stampa Antonio Bassi del Carlo Castellani Computer Gross Arena alla vigilia della sfida di domani contro il Lazio; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.

“Abbiamo tutti quanti in testa il nostro obiettivo comune – ha affermato mister Aurelio Andreazzoli – e vogliamo raggiungerlo in tutte le maniere, mettendo un po’ di più di quello che è necessario mettere. Lazio cambiata rispetto al passato? Nell’ultima partita hanno giocato ottimamente, come ha detto Sarri, la squadra ha fatto molto bene al cospetto di una formazione forte. Se leggo la loro rosa mi impressiono, sulla qualità e sulla possibilità di scelte. Poi c’è l’impronta dell’allenatore che è sempre la solita. Domani farò 100 panchine con l’Empoli? Fa piacere, ne sono onorato, è un vero privilegio. Io sto bene, credo che sarà così anche in futuro. Lo stare bene per tutti significa trovare quell’obiettivo, che è la salvezza, che andiamo ricercando sempre. Cosa chiedo a Babbo Natale? A me interessa la salute, prima di tutto. Credo sia la prima cosa, andare a letto sereni è il migliore regalo ma spesso ce ne dimentichiamo e diamo importanza a cose inconsistenti. Se abbiamo iniziato a parlare di mercato? Il confronto con il Direttore Sportivo Pietro Accardi avviene quotidianamente. Parliamo del futuro ma sarà lui a intervenire, io posso dire la mia sotto l’aspetto tecnico ma il mio compito è far emergere le qualità dei calciatori che mi vengono messi a disposizione”.

“Come abbiamo analizzato il primo tempo con il Torino? Ci avevo visto giusto, siamo stati imprecisi sotto l’aspetto tecnico. Il Torino ci ha messo del suo, ma noi siamo stati troppi sporchi. Alla fine il confronto è stato quasi pari e questo non ci può rallegrare, ci rammarica perché l’ho considerata come un’occasione persa anche se avevamo davanti una squadra di livello più alto. Ma questo non conta niente, potevamo eliminare questo aspetto generale. Il secondo tempo? Siamo cambiati, abbiamo giocato di più, la palla pesava un po’ meno. La nostra condizione fisica ci permette di andare oltre le righe, nel secondo tempo siamo stati più sciolti. Se siamo noi stessi non abbiamo niente da perdere, viceversa quando non lo siamo: questo lo abbiamo dimostrato quasi sempre da quando sono qui. Quando non siamo noi stessi siamo poca cosa. Il lavoro sulle palle inattive? Questo è un aspetto estremamente importante ma non sono soddisfatto, anche se ci sono situazioni in crescita. Dobbiamo fare di più – chiude mister Andreazzoli -, interpretare con più personalità le cose”.