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Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato al termine dell’allenamento in vista della sfida di domani sera contro il Cagliari; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.

“Domani affrontiamo un Cagliari – ha dichiarato il tecnico azzurro – che ha tanti giocatori che ci possono impensierire; sappiamo che è una bella squadra, li abbiamo studiati in questi giorni, ma preferisco porre la mia attenzione su quello che dobbiamo fare noi, dove dobbiamo crescere. Noi sappiamo che non siamo i migliori ma allo stesso tempo nemmeno i peggiori e che possiamo, come abbiamo dimostrato in alcune occasioni, essere migliori degli altri anche se sulla carta gli altri sono più bravi di noi. Dobbiamo essere bravi a dare continuità, realizzare ciò che abbiamo in testa per tutta la gara: è un qualcosa che abbiamo nelle corde, abbiamo tanta strada e tanto lavoro da fare e siamo convinti che riusciremo a migliorare queste situazioni. Abbiamo le idee ben chiare, non siamo confusi da un risultato ma restiamo concentrati su ciò che possiamo fare. E provando a farlo al massimo perché solo così possiamo competere e dare anche solo l’80% non ci permette di giocarcela in un campionato sempre più difficile.

“Tornando alla gara di domenica – ha aggiunto -, è innegabile che il rientro in campo non è stato quello che ci aspettavamo e questo è uno degli aspetti che dobbiamo migliorare. Di positivo prendiamo che la squadra ha comunque reagito quando le cose si sono messe male, ha spinto nel momento difficile, dimostrando di non mollare. Volevamo iniziare la gara come abbiamo fatto, forse non raccogliendo per quanto prodotto, poi purtroppo è chiaro che l’entrata del secondo tempo è stata il contrario di quello che ci aspettavamo. Dobbiamo capire che una gara può anche mettersi male e anche se sotto dobbiamo portarla in fondo al meglio e continuare a provare a superare l’avversario perché se si è bravi a fortunati anche risultati che sembrano compromessi possono essere rimessi in piedi. Squadra fragile? Domenica ho visto una mezzora giocata alla grandissima dalla squadra, giocata bene, con idee, ritmo, produttiva con tre occasioni importanti dove sicuramente potevamo esser più bravi. Nel primo tempo non ho visto una squadra fragile, forse nel secondo tempo quando abbiamo smesso di fare quello che ci eravamo proposti. E questo significa che dobbiamo, e possiamo, aumentare il minutaggio e dare continuità a quanto fatto nella prima frazione. Condizione atletica? Sinceramente non mi preoccupa. Abbiamo finito ogni gara forte, lo dice l’aspetto visivo e lo confermano i numeri”.

“Mancanza di cattiveria? Io non la chiamerei così; se però ci si riferisce all’interpretazione della gara che a volte dà l’impressione di una squadra che può essere sottotono, può dipendere dalle caratteristiche che abbiamo. E su questo dobbiamo incidere forte, anche con il supporto di quelle figure di riferimento che abbiamo all’interno dello spogliatoio. È sicuramente anche questa una componente allenabile e sta a me e al mio staff; è un obiettivo da perseguire ma non si ottiene schioccando le dita. La maturazione dei giovani? Sono pronti e stuzzicano l’idea. Sono ragazzi molto interessanti sotto tanti punti di vista e credo che non abbiano ostacoli preventivabili sulla loro strada che non permettono loro di avere un futuro roseo. Altrettando bravi dobbiamo essere noi ad esser pazienti, attendere il momento giusto, farli maturare e accompagnare la loro crescita con prudenza”.