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Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato alla vigilia della sfida di domani contro il Bologna; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.

“La sosta è stata diversa dalle altre- ha dichiarato il tecnico azzurro -, non ci sono stati viaggi o nazionali e abbiamo potuto un po’ ricompattare il gruppo e allenarci secondo ciò che avevamo in testa. Abbiamo esaminato la situazione, le soste non ci hanno visto come protagonisti alla ripresa del campionato, ne abbiamo parlato coi ragazzi ma è una sosta anomala e non credo che si possa comparare alle altre. Parisi e Di Francesco? Fanno parte del gruppo, si sono allenati bene e sono a disposizione. Tengo a dire che chi si occupa degli infortuni ha lavorato in maniera eccezionale: abbiamo uno staff medico sempre disponibile che lavoro con gran qualità, così come i preparatori che fanno un gran lavoro e so che quando mi vengono riconsegnati i calciatori sono pronti ad essere utilizzati. Il tutto senza forzare tempi o fare passi più lunghi del dovuto, al costo di ritardare il rientro ma evitare ulteriori”.

“Il Bologna – ha poi detto – è una squadra che all’andata ha perso contro di noi e che si vorrà naturalmente rifare. Esce da risultati non ottimali nell’ultimo periodo e avrà ulteriore voglia di riprendersi il cammino come è normale che sia. Da parte nostra, noi non stiamo tanto meglio di loro quanto a risultati, abbiamo fatto tre punti nelle ultime sei, preso tanti gol e questo chiaramente ci deve far riflettere su quello che siamo e su ciò che possiamo fare di meglio e le difficoltà che andremo ad in contrare su un campo che è difficile per tutti, contro una squadra con un organico estremamente importante, guidata da un tecnico che fa del carisma un aspetto particolare”.

“L’eredità di Ricci? – ha aggiunto – Di Ricci chiaramente è dispiaciuto vederlo partire perché abbiamo messo tante attenzioni su di lui e abbiamo lavorato per farlo crescere. Stulac è un elemento che ci ha dato un contributo importante fino ad oggi, Asllani non è più una semplice scommessa quanto un ragazzi che ha dimostrato di entrare con decisione nel meccanismo della squadra, dimostrando grande duttilità quando chiamato in causa e rispondendo bene. In generale, come ha già spiegato il direttore abbiamo fatto le cose in maniera ponderata: eravamo convinti di aver agito nel verso giusto, ora che ho preso coscienza dei ragazzi nuovi credo che abbiamo fatto un incremento importante alla rosa, che per certi versi era divenuto necessario visto gli infortuni di Haas e Marchizza. Abbiamo compensato le loro assenze e trovato ciò che cercavamo, ovvero qualità e serietà, requisito fondamentale e oltre all’aspetto tecnico. Alla fine siamo soddisfatti di ciò che abbiamo fatto, consapevoli che poi sarà il tempo a dire se queste sensazioni sono giuste o meno. Cacace? Ho avuto subito buone sensazioni appena mi è stato presentato che sono diventate certezze da quando si allena con noi. Il ragazzo ha qualità, forza, predisposizione, è giovane ma ha comunque esperienze alle spalle; tutto ciò mi fa ire nuovamente che il nostro direttore è stato bravo a trovare l’ideale”.

“Sappiamo benissimo- ha concluso – che la nostra squadra non ha una particolare individualità che fa la differenza, me compreso, ma tutti quanti insieme, mettendoci a disposizione della squadra, riusciamo ad andare oltre le singole qualità. Proseguiamo in questa direzione, sapendo che tutti posso dare un piccolo contributo. La sensazione che hanno i calciatori è quella di una squadra che lotta, gioca, che ha un’idea e in cui chiunque si può inserire. Quando vedi che c’è un gruppo in cui tutti possono giocare, chi arriva sa che può trovare il suo spazio: noi non abbiamo riserve, un termine che non mi piace, quanto 24 titolari che possono dar tutti il loro contributo”.