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Al termine della gara con la Virtus Entella ha parlato il presidente azzurro Fabrizio Corsi.

“Sono abituato a mettermi in discussione perché forse nel rapporto con la classe arbitrale qualcosa ho sbagliato – ha dichiarato il presidente Corsi -, anche se abbiamo cercato sempre di essere rispettosi. In tribuna mi agito, so che può dar fastidio, ma resta difficile non farlo di fronte a certe situazioni. Non voglio certo fare un elenco degli errori, perché è un qualcosa di stucchevole e non mi piace rimarcare episodi inequivocabilmente penalizzanti nei nostri confronti, ma stasera ho come avuta l’impressione di trovarmi in un film dell’orrore. Eravamo in presenza di un arbitro tra i più bravi della categoria, che fino ad un certo punto della gara stava dirigendo bene: i primi errori sono arrivati dagli assistenti, dal mancato fuorigioco alla conseguente espulsione, e poi Marinelli ha decretato un’altra espulsione che ha capovolto la partita”.

“Alla fine sembra che siamo entrati in guerra – ha proseguito -, ma noi questo tipo di battaglie a questi livelli le perdiamo. Anche oggi la squadra ha espresso buone cose, la fortuna non ci ha sorriso come nel caso dei pali, prima che arrivassero certe situazioni. Quest’anno abbiamo fatto la squadra due volte, abbiamo fatto una serie di errori e siamo consapevoli di averli commessi. Personalmente non nascondo di aver probabilmente sbagliato qualcosa nel modo di comportarmi: quando siamo in A la mia cultura sportiva mi dice che si deve far finta di nulla, ma in B si ha come l’impressione di esser trattati addirittura peggio. Mi dispiace enormemente dire certe cose perché nella classe arbitrale conosco tanti bravi arbitri e tante splendide persone e con queste mie parole non vorrei assolutamente offendere o ferire coloro che stimo. Purtroppo però sono tante le partite in cui ci accadono cose inaccettabili. Ci penserò bene, non è un esercizio facile vendere l’Empoli, ma essendo uno sportivo e un tifoso se dovessi rendermi conto che il problema sono io andrò a fare una valutazione. Tutti gli sportivi empolesi si augurano il meglio per la squadra e se dopo trenta anni di presidenza la mia conduzione non è più la strada migliore è giusto che arrivi qualcuno più bravo, educato o rispettoso di me”.

“Il problema – ha concluso -, non è assolutamente la singola gara sfortunata o l’errore di un terna ma il susseguirsi di questi episodi; il nostro modo di fare ci ha portato più volte a fare i complimenti agli arbitri dopo le partite, anche dopo sconfitte dolorose, riconoscendo il valore dell’arbitraggio. Io non parlo mai, sono venti anni che non mi esprimo negativamente nei confronti della classe arbitrale, ma tutti vedono tutto. Alla fine il mio compito è quello di portar avanti i miei sentimenti ma anche quelli del mio ambiente e die miei tifosi, che più volte mi rimproverano per non farmi sentire. E non vorrei che avessero ragione”.