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L’emergenza Covid, l’impatto che questa può avere sul mondo del calcio, il progetto del nuovo Castellani e la riapertura degli stadi: l’amministratore delegato azzurro Francesco Ghelfi ha parlato all’edizione locale de La Nazione.

“La crisi per noi, come per una qualsiasi attività imprenditoriale, si sta facendo sentire e quel che è peggio è che ancora non se ne vede la fine – ha detto Ghelfi -. Perché la verità è che un anno fa avevamo seimila abbonati, mentre adesso siamo a zero. E non è soltanto una questione economica, ma anche sportiva, perché siamo tutti d’accordo nel definire deprimente una partita senza pubblico. Abbonamenti? Non possiamo fare niente, come faccio a vendere qualcosa che al momento è proibito? Purtroppo siamo al secondo anno di serie B e non abbiamo paracadute: una società come la nostra deve stare molto più attenta a come si muove, ci siamo già passati nel corso degli anni e sappiamo cosa significhi stare in cadetteria. Anche i ragazzi del marketing stanno incontrando delle difficoltà, inutile nasconderlo, senza contare che anche di questi tempi siamo convocati a destra e a sinistra per parlare di adeguare lo stadio quando lo stadio è chiuso. Mi sento abbastanza preso in giro”.

“Fra mancanza di incassi e di abbonati, sfioriamo il milione di euro di perdite- spiega ancora l’amministratore delegato azzurro -, che in un’economia di serie B sono tanti soldi. Forse possiamo risparmiare qualcosa dalla chiusura dello stadio nei costi di gestione ma una società come la nostra ha comunque molte spese, una su tutte quella legata agli stipendi dei tesserati ed in particolare dei calciatori. Futuro? Non abbiamo nessuna indicazione, i contagi sono tanti e non è semplice riprendere la vita normale. Difficile pensare di muoversi nei confronti del governo quando comunque ci sono tante questioni da affrontare oltre al calcio. Ma così, per noi come per tutti, le rimesse potrebbero essere notevoli, senza contare, come dicevo anche in precedenza, il fatto che giocare una partita di calcio senza il pubblico allo stadio è davvero una cosa molto triste, oltre che penalizzante per tutti”.

“In serie B – prosegue l’amministratore delegato Ghelfi parlando di un’eventuale riapertura degli stadi – noi teniamo dei settori chiusi alla vendita per evitare dei costi in più, ma se ci venisse chiesto di garantire il distanziamento sociale potremmo aprirli tutti e dare la possibilità ai nostri tifosi di distanziarsi all’ interno dell’impianto. Da noi questo non sarebbe un problema, anche con una capienza ridotta per metà avrei comunque una disponibilità di 8mila posti che sarebbero più che sufficienti per i miei abbonati e anche oltre. Purtroppo non ci sono arrivate indicazioni a tal riguardo”.

“Purtroppo – conclude l’amministratore delegato azzurro Francesco Ghelfi parlando del progetto del nuovo stadio – noto con amarezza che sulla vicenda stadio viene fatta dell’ironia, ma vi assicuro che ci siamo investendo tempo ed energia. Purtroppo abbiamo avuto la sfortuna di perdere il partner nel momento decisivo: la ditta che doveva lavorare con noi ha alzato bandiera bianca, ma senza fare un passo indietro. Il fatto che non si sia mai ufficialmente ritirata dal progetto ci ha quindi costretto a muoversi in prima persona. Il motivo per cui abbiamo fatto decadere i tempi e ritirato il progetto dal comune è tutto qui: non ce la sentivamo di iniziare un lavoro così importante con un’azienda in difficoltà, ma se loro si fossero fatti indietro sarebbe bastato cambiare il partner e il progetto sarebbe rimasto così come era. Abbiamo avviato una partnership col credito sportivo, che gestirà sia la regia del progetto che l’aspetto puramente finanziario. Noi non possiamo sforare i 27-28 milioni di euro. Il Covid? Purtroppo l’emergenza sanitaria ha frenato tutto, ma voglio assicurare che la volontà dell’Empoli è quella di andare avanti e terminare lo stadio. Noi siamo convinti che alla fine tutto passerà e torneremo finalmente alle nostre vite, ma basta guardarsi intorno per capire che ancora ci sguazziamo dentro. Penso che quest’anno scivolerà senza novità sostanziali, ma ripeto: l’Empoli vuole rifare il suo stadio e andrà avanti su questa strada”.