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Questo pomeriggio il nuovo centrocampista azzurro Josè Mauri ha parlato alla stampa, raccontando le emozioni del suo arrivo in maglia azzurra: "Mi avevano parlato di Empoli come di una grande famiglia e di un bellissimo gruppo, ma qui è ancora più bello di come lo immaginassi. Il motivo per cui ho scelto di cambiare è che volevo più spazio e volevo ricominciare a giocare, riprendere la fiducia che ho perso a Milano e guadagnare esperienza.Cosa non ha funzionato a Milano? Non ha funzionato è che non ho mai giocato. Ora ho voglia di sentirmi importante e di sentire quella tensione prima delle partite che avevo perso. Spero che la mia voglia di fare e dimostrare non sia alla fine negativa, ma per fortuna c'è questa sosta che mi permette di lavorare al meglio per mettermi in forma ed essere pronto per la ripresa". Il centrocampista ha voglia di scendere in campo e di poter mettere le sue doti a disposizione della squadra: "Questa stagione è fondamentale per me, perché l'Empoli ha intenzione di affidarmi un ruolo importante e mi ha dato una fiducia che spero di ripagare. Ce la metterò tutta per non fare perdere all'Empoli quel gioco che secondo me è uno dei più belli d'Italia". Il numero cinque azzurro ammette di essere stato consigliato da tutti nella scelta di Empoli: "Devo ammettere che ho parlato anche con il mister Martusciello, che mi ha dato ancora più forza di quella che avevo all'inizio, la società mi ha voluto in tutti i modi e dalle loro telefonate ho capito che dietro c'era gente seria e decisa e questo mi ha portato a scegliere Empoli. Ho parlato anche con Montella e Caccia e mi hanno parlato benissimo di Empoli, ma come tanti altri e quindi non ho avuto nessun dubbio nello scegliere Empoli. Ho scelto il cinque perché è il numero del mediano basso in Argentina e quindi quando ho visto che era libero non ci ho pensato due volte". Il suo idolo, come per Paredes è Riquelme: "Per noi tifosi del Boca Riquelme è stato il giocatore più importante del Boca. Lui ha trascinato il Boca nel mondo, per quello ognuno di noi che gioca in quel ruolo ha lui come idolo". Mauri non ha paura di gettarsi nella mischia per la lotta salvezza: "Penso che l'obbiettivo salvezza sia lo stesso di quello scudetto. Vengo qua con la medesima voglia che potrei avere di vincere un campionato. Vi posso assicurare che le motivazioni sono le stesse di quando sono arrivato al Milan. Le responsabilità? Non mi pesano affatto: ho lasciato l'Argentina a 14 anni, per giocare a pallone, non ho certo paura di prendermi di giocare in un ruolo delicato come quello di play basso, anzi non vedo l'ora".