L’anno prossimo, la Serie A si tingerà un po’ d’azzurro, con l’ingresso dell’Empoli Ladies. Il nome di questa squadra non ha tanta vita alle spalle, è nato da un anno e poco più. Eppure, la società che affronterà la massima serie italiana viene da una lunga storia, costruita da un gruppo di persone che hanno condiviso per anni la passione per questo sport, ma soprattutto hanno vissuto insieme intense esperienze di vita. Molte delle ragazze che vedremo in campo l’anno prossimo sono quelle che hanno portato questa società in Serie A, scalando tutte le categorie del calcio femminile italiano. Sembrerà un termine abusato nel linguaggio di oggi, ma la parola “famiglia” è quella giusta per definire questo collettivo. È questa la parola che usa Anna Landi, portiere della Primavera dell’Empoli Ladies, per dare un’idea di cosa rappresenta per lei questa società. Non c’è da sorprendersi: per Anna il calcio giocato è sempre stato solo con questa squadra, dal 2009 in avanti.
Ciao Anna, per te la storia di questa squadra sarà piena di momenti indimenticabili. C’è un momento che ricordi in modo particolare?
Il passaggio dalla Serie C alla Serie B. Allora giocavo nelle giovanili con alcune delle ragazze che ancora oggi fanno parte della società, come Lucia di Guglielmo e Cecilia Prugna. Abbiamo la stessa età e siamo cresciute insieme. In quel momento mancavano poche giornate alla fine del campionato di Serie C e fummo chiamate a giocare in Prima Squadra. Riuscimmo a conquistare la promozione. Fu un passaggio molto bello e significativo.
Tu sei un portiere. Come vivi il tuo ruolo?
È un ruolo molto delicato. Un attaccante può sbagliare tante volte a tirare, ma quando fa goal cambia tutto. Un portiere può dare un’ottima prestazione, ma subire una rete è sempre molto pesante. Detto questo, fare una bella parata ti dà sempre una soddisfazione impagabile. Nel corso degli anni ho imparato un aspetto fondamentale del mio ruolo, il dialogo con la difesa: è un elemento davvero importante per giocare bene come squadra.
Hai un modello di riferimento?
Ti potrei rispondere Buffon oppure Hope Solo, ma quelli li vedo solo in televisione. Preferisco guardare le persone che vedo nel mio quotidiano, con cui posso instaurare un dialogo autentico e costruttivo. Penso al portiere della nostra Prima Squadra, Rachele Baldi, che per me è un punto di riferimento fondamentale. Riuscire ad avvicinarmi a quello che lei riesce a fare in campo è un sogno. Vederla giocare e averla vicina è uno stimolo davvero forte.
Stai per compiere 20 anni. E tra qualche settimana inizia la preparazione per la prossima stagione. Quest’anno, per la prima volta, giocherai in un’altra squadra, la Lucchese. Sei in prestito per un anno, passi dalla categoria Primavera alla Prima Squadra, Serie B. Come vivi questo momento?
Non è semplice per me allontanarmi dalle ragazze con cui ho vissuto tutti questi anni. Spero di vederle spesso, in un modo o nell’altro, anche durante questa stagione, in modo da mantenere il rapporto che c’è tra di noi: ci tengo moltissimo. D’altra parte, credo che andare alla Lucchese possa aiutarmi a crescere come portiere: un salto di qualità mi darebbe la possibilità di tornare nella mia società e giocare in Prima Squadra con le mie compagne di sempre. È questa l’idea e la speranza che mi spinge a fare un passo del genere. La Lucchese è una buona società. Come tutto il calcio femminile, anche la Serie B sta diventando più difficile, le squadre si stanno rinforzando. Però anche a Lucca c’è una bella rosa e credo che possiamo fare una bella stagione.
PS: poco dopo questa intervista sono usciti gli accoppiamenti del primo turno di Coppa Italia e proprio il primo incontro, di un triangolare che comprende anche Pisa, vede affrontarsi la Lucchese e l’Empoli Ladies, il recente passato e il futuro prossimo di Anna Landi.
Empoli ladies