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La maglia del centenario sulla bara, una sciarpa azzurra per salutare un grande tifoso azzurro e un empolese vero

«Tutte le volte che lo vedevo in lontananza sentivo il bisogno di avvicinarmi – ha dichiarato il presidente Corsi in occasione del funerale di Sauro Cappelli – perché volevo sentire cosa pensava: da certe persone sapevo di poter carpire insegnamenti particolari, che forse da altri non avrei ricevuto. Sauro era un empolese. È questa la prima parola che mi viene in mente pensando a lui. Ed era un empolese di quelli ai quali da bambino ho cercato di ispirarmi: ho cercato di imparare da lui il modo di atteggiarsi nei confronti della gente, della vita e dell’impegno. Lui amava la sua città e amare la squadra era una conseguenza. È un valore che mi piace sottolineare: ha salutato la prima serie A dell’Empoli e gli altri successi che sono arrivati dopo, sempre con grande partecipazione e, con grande passione e amore, era presente soprattutto nei momenti difficili, a darci sostegno. A lui non posso che dire grazie, a nome dell’Empoli e a tiolo personale per quanto ci ha dato”.