News

Il giusto percorso per formare i ragazzi per la prima squadra e allo stesso tempo mantenere la Primavera 1. Campionato che da quest’anno è un’Under 20 e che è stato rimodulato nel format. Insomma, sarà una bella sfida per l’Empoli. Di sicuro una stagione per formativa per gli azzurri di mister Alessandro Birindelli. “In questo momento è importante pensare di preparare giocatori in ottica prima squadra, ma anche fare di tutto per riuscire a mantenere la Primavera 1, che è un valore aggiunto per tutto il nostro vivaio”, afferma il Responsabile del Settore Giovanile azzurro Federico Bargagna nel fissare gli obiettivi della stagione. “Con l’età che si è alzata, il campionato è sicuramente più competitivo e allenante”. Riflessione simile per l’Under 18 di mister Francesco Sarlo. “Una categoria che negli anni sta assumendo sempre più valore. Insieme alla loro crescita, è giusto che i ragazzi inizino ad avere la consapevolezza dell’importanza del risultato”.

Il gruppo
“Avevamo l’Under 17 che lo scorso giugno ha giocato la finale Scudetto contro la Roma e ci sembrava giusto far misurare fin da subito i ragazzi con un campionato competitivo come la Primavera, oggi un’Under 20, sapendo che almeno inizialmente porrebbero pagare a livello fisico e di esperienza. Crediamo però che sia il passaggio ideale, perché la storia dell’Empoli è fatta da ragazzi che quando hanno potenzialità dobbiamo far esprimere e valorizzare. L’altra parte della rosa è composta dai 2005 e del 2006 che danno il giusto mix di esperienza e conoscenza del campionato, che è impegnativo”.

Il percorso verso la prima squadra 
“Abbiamo la fortuna di vivere questo percorso in completa sinergia con la famiglia Corsi, con il direttore Roberto Gemmi e con mister D’Aversa. Per me e Matteo Silvestri è una fortuna avere la loro vicinanza nel quotidiano, e questa fortuna è sentita da parte di tutto il settore giovanile, tecnici compresi. Questo ci permette di crescere nel continuo confronto che nasce con loro, è uno dei valori aggiunti sui quali possiamo contare. Quando il prodotto del settore giovanile arriva in prima squadra è la vittoria di tutti, dai vari responsabili che sono passati negli anni agli allenatori, passando per i preparatori e per tutte quelle persone danno il loro contributo pur lavorando nell’ombra. Si tratta del completamento di un percorso che in oltre trent’anni ha fatto la storia dell’Empoli”.

Con il direttore Gemmi
“Il rapporto che si è creato con Gemmi, Armando Perna e mister D’Aversa per me e Silvestri è qualcosa di davvero straordinario. Ripeto, con loro c’è un confronto quotidiano che ci permette di crescere. Ci trasmettono entusiasmo, ci danno input per capire dove migliorare, con Gemmi si è instaurato un rapporto importante e di stima: sarà compito mio e di Matteo Silvestri ripagare la sua fiducia. Si è davvero creato un bel clima e di questo ne sono molto contento”.

L’importanza dell’Under 18
“Con il passare delle stagioni il suo valore sta aumentando sempre di più.  Faccio l’esempio di Marianucci, se tre anni fa non ci fosse stata l’Under 18 magari avrebbe potuto fare un percorso diverso e forse non lo ritroveremmo oggi in prima squadra. In quel momento Marianucci era chiuso da una concorrenza molto folta in Primavera e invece grazie alla Under 18 ha fatto un percorso differente, è cresciuto con i suoi tempi ma è comunque arrivato in Primavera. L’Under 18 è una sorta di contenitore che permette di dare minutaggio a quei giocatori non ancora pronti ma che in futuro potrebbero esserlo. In questa stagione abbiamo un nuovo tecnico, Francesco Sarlo, che dovrà essere bravo a far crescere i giocatori ed a raggiungere risultati. A livello giovanile il risultato non è fondamentale, sono altre le priorità, ma quando arrivano in Under 18 i ragazzi devono cominciare ad avere la consapevolezza della sua importanza”.