Al termine della sessione invernale di calcio mercato, il Direttore Sportivo azzurro Pietro Accardi ha fatto il punto in conferenza stampa.
“Prima di partire con le domande – ha iniziato – vorrei fare un saluto a Maurizio Zamparini, che oggi ci ha lasciato ma dentro di me lascia un ricordo indelebile. Venendo al mercato, come tutti gli anni non è stato semplice, quest’anno ancora di più per il blocco dell’indice di liquidità che ci riguardava. Non avevamo inizialmente particolari esigenze se non inserire una mezza al posto di Haas, poi in virtù del blocco ci siamo dovuti inventare un’operazione in uscita prima di acquistare. Una volta sbloccata questa situazione, siamo andati a prendere la mezzala che ci mancava, con la scelta che è ricaduta su Benassi, un giocatore esperto, che non scopro certo io, con quelle caratteristiche diverse dalle nostre mezzali; eravamo decisi su di lui e ho trovato un ragazzo che ha sposato il nostro progetto fin dall’inizio. L’acquisto di Cacace? Inizialmente non cercavamo un terzino ma siamo sempre stati vigili perché durante il mercato ci vuole elasticità ed essere pronti per una cosa non preventivata. Sapevamo che Marchizza era chiacchierato da altre squadre ma non volevamo intervenire in quel reparto fino a quando non è arrivato l’infortunio che ci ha imposto di farlo: all’interno della rosa sappiamo di avere calciatori duttili che potessero comunque ricoprire quel ruolo, ma alla fine abbiamo deciso di prendere un terzino puro come Cacace. Il nome è forse voi è sconosciuto ma nel panorama calcistico è un nome noto: lo seguivamo da tempo, abbiamo visto che è cresciuto molto negli ultimi anni e oggi c’era la possibilità di prenderlo. Posso dire che rispetta i canoni del giocatore da Empoli, è giovane, ha prospettiva, caratteristiche che si sposano benissimo con il credo calcistico di Andreazzoli e quando ho parlato col ragazzo, l’ho trovato pronto ad iniziare, col sogno di giocare in Italia e ben felice di farlo ad Empoli perché conosceva la storia d questa piazza e di questa società. Il ruolo di Verre? Nei primi mesi abbiamo giocato con due moduli e siamo andati a completare la rosa prendendo giocatori che potessero giocatore in entrambi i sistemi. Verre può fare il trequartista più equilibrato, così come pensiamo che possa fare la mezzala; abbiamo preso un giocatore duttile, esperto e con alle spalle campionati importanti in A. Kaczmarski? È un ragazzo che seguivamo da tempo, abbiamo deciso di prenderlo per fargli fare un percorso tra prima squadra e Primavera. È un 2004, on prospettiva, e abbiamo voluto anticipare i tempi per lavorarci fin da subito”.
“La cessione di Ricci? – ha proseguito – Capisco i dubbi che ci possono essere ma questa è dettata da due motivi: uno è tecnico perché pensiamo di avere all’interno della squadra due calciatori importanti come Stulac, una certezza, e Asllani, un giovane che ha bruciato le tappe ed è cresciuto parecchio in questi mesi. Accanto a questo c’è stata l’opportunità economica in un momento storico particolare del calcio italiano, ricevendo un’offerta importante che ci ha portato a prendere in considerazione la cessione. Posso dir che l’operazione Ricci non è stata legata ad un discorso di classifica quanto, come detto, all’opportunità in un momento storico che abbiamo deciso di prendere insieme al fatto che pensiamo di essere coperti in quel ruolo lì. L’Empoli storicamente ha lanciato giovani, è attenta al crescita dei ragazzi del proprio vivaio e ci siamo resi conto che Asllani è cresciuto ed è pronto per giocarsi le sue carte: non lo voglio assolutamente caricare di responsabilità, è un 2002, ma in campo ha dimostrato gande personalità e padronanza del ruolo. Aggiungo inoltre che nell’Empoli non c’è nessun giocatore che sposta singolarmente gli equilibri: qui quello che ha fatto la differenza è stato ed è il gruppo, non il singolo. E la dimostrazione è quanto successo anche quest’anno, con l’allenatore che ha impiegato quasi tutta la rosa con i risultati che sono arrivati ugualmente. Mancuso? Quando si parla di giocatori che ci hanno dato tanto, sia a livello personale che di società, e che hanno scritto pagine importante il dispiacere è sempre tanto. Mi sento molto legato a lui per quanto fatto ma accanto a loro c’è la parte razionale che ti porta a pensare quello che stai vivendo: con Leo stavamo vivendo una situazione particolare, che nell’ultimo periodo stava giocando poco e davanti a un’offerta che abbiamo reputato importante per un ragazzo del ’92, in un momento, e lo ripeto, come quello che stiamo vivendo, abbiamo deciso di accettarla”.
“Ci tengo a precisare – ha concluso – che a prescindere dall’operazione Ricci, l’Empoli ha anche chiuso molte porte, con tanti ragazzi che hanno avuto richieste e che abbiamo rifiutato. Questo significa che non ci sentiamo salvi, ma consapevoli che questa va ancora raggiunta: fino ad oggi sono state fatte cose importanti ma lo straordinario dobbiamo ancora compierlo ed è quello che faremo da oggi in avanti. Il mercato delle altre? Personalmente tendo a pensare al nostro, da questo dipende il nostro presente e il nostro futuro e non da cosa fanno le altre. Sono state fatte tante operazioni, ma siamo contento di quello che siamo riusciti a far noi”.