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La Figc che detta le linee guida in vista di un’eventuale ripartenza, l’Empoli che si muove per farsi trovar pronto a recepire al meglio le indicazioni e poter riprendere l’attività.

“È assolutamente necessario garantire la salute di tutti – ha dichiarato il direttore sportivo azzurro Pietro Accardi questa mattina all’edizione locale de Il Tirreno – quindi quella dei giocatori, ma anche di tutte le persone che ruotano attorno a una squadra e che sono indispensabili per andare avanti. I nodi da sciogliere sono ancora molti, in questo senso, ma per quanto possibile ci stiamo muovendo seguendo il protocollo della commissione medica. Dunque, nell’ipotesi di ripartire, dal ritiro alle visite per calciatori e staff”.

“Intanto l’Empoli ha la fortuna di poter contare su una società  – ha proseguito – che nel corso degli anni ha pensato non solo ai calciatori ma anche alle strutture. E così il centro sportivo di Monteboro, con Casa Azzurri, ci offre la possibilità di ospitare il ritiro con i nostri 25 giocatori, lo staff e quant’altro. Sanificare la struttura in precedenza, come del resto i locali del Castellani, non sarà un problema insormontabile. Ovviamente tutti dovranno prima sottoporsi ad una nuova visita d’idoneità e le condizioni di salutate dovranno essere poi monitorate ogni due o tre giorni. Se dovesse verificarsi un caso di positività al Covid-19, insomma, noi come le altre società dovremo essere nelle condizioni di isolarlo immediatamente”.

“Test e tamponi? – ha concluso – Su questo aspettiamo indicazioni più precise. Ma è chiaro che serviranno e dovremo attrezzarci anche in quel senso. D’altra parte quando si parla di calcio si ha sempre la sensazione di essere di fronte a un gruppo di pochi privilegiati, ma in realtà qui il discorso è relativo all’azienda calcio. Che, in Italia, è la terza o quarta del Paese e muove l’1% del Pil. Fare i test ai giocatori, insomma, non è un vezzo ma la necessità di rimettere in moto un’importante realtà economica dell’Italia, come ce ne sono altre, e di farlo nella massima sicurezza, come per tutte le altre. Ripresa? In questo momento si sta parlando tante cose e, ripeto, i nodi da sciogliere sono tanti. Personalmente credo che il calcio debba ripartire, per i motivi che vi ho detto prima, ma anche che debba farlo solo se è in grado di garantire la sicurezza e la salute di tutti”.