Diciassette gare alle spalle, quasi metà campionato giocato in attesa di ripartire per la seconda e decisiva parte; il direttore sportivo azzurro Pietro Accardi ha fatto il punto all’edizione locale de Il Tirreno.
“Francamente – ha dichiarato Accardi – speravo in un buon avvio. Avevo e avevamo fiducia nel gruppo, nel tecnico e nel suo staff, ma dire che mi aspettavo di iniziare il 2021 da capolista sarebbe una bugia. Per i risultati e per quello che sta facendo il gruppo è normale che l’asticella si sia alzata e oggi abbiamo il dovere di sognare e di provarci. Ma è un dovere. Non un obbligo e se poi non dovesse arrivare sarebbe sbagliato e ingiusto parlare di fallimento. Puntare sulla voglia di riscatto dei ragazzi sta pagando, ma siamo alla 17ª giornata. Manca una vita, dunque, e questo è il campionato più difficile degli ultimi dieci anni. Ci sono tante squadre attrezzate, c’è l’incognita Covid. Insomma, può ancora succedere di tutto. Rimpiango qualche pareggio interno di troppo? No. Perché fanno parte del percorso e ci dicono anche che l’Empoli ha ancora margini di crescita”.
“Le critiche fanno parte del gioco – ha proseguito -, del mio ruolo. Io cerco sempre di sfruttarle per crescere, migliorare. È normale che arrivino quando non ci sono i risultati, così come quando le cose vanno bene è perché la macchina funziona in tutte le sue componenti. Mi hanno fatto piacere le parole di Dionisi, sono sincero e lo ringrazio. Con lui c’è grande stima reciproca fin dai primi giorni. Pensavamo e speravamo che fosse il nostro valore aggiunto e si sta dimostrando tale. Speriamo di godercelo ancora per un po’”.
“Mercato? – ha concluso – Non guardiamo quello che fanno le altre. Il nostro obiettivo è proteggere l’Empoli, cioè questo gruppo che sta facendo molto bene. Le scelte fatte in estate si stanno rivelando giuste, azzeccate. Il grosso della squadra è quella costruita un anno fa ed è un altro motivo di grande soddisfazione. Sono contento, molto contento che questi ragazzi stiano dimostrando quanto valgono davvero. Detto questo, ovviamente siamo vigili e se dovessero esserci occasioni per migliorarci cercheremo di sfruttarle. Un mercato di mantenimento è una novità? È vero. Finora c’è sempre stato di ricostruire, da cambiare molto. Ma, credetemi, preferisco così. Decisamente”.