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Domenica 8 novembre 1987 si gioca l'ottava giornata del campionato di serie A 1987 – '88 e l'Empoli riceve la Roma. Nella giornata in cui gli elettori sono invitati a decidere su vari referendum abrogativi, gli azzurri, ultimi in classifica, sono chiamati a vincere per cancellare definitivamente la penalizzazione di cinque punti, inflittagli dalla giustizia sportiva a seguito del Calcioscommesse del 1986. Eccezion fatta per la brutta sconfitta interna contro il Pisa di due settimane prima, i toscani hanno sempre dato filo da torcere a tutti, incluse grandi come Inter, Napoli e, soprattutto, Juventus, battuta 1 – 0 al "Castellani" nell'unica partita in cui l'Empoli è riuscito a far punti nei primi sette turni. E, ad un pragmatico come Salvemini, tecnico azzurro, ora i complimenti ricevuti per il bel gioco cominciano a risultare poco graditi. Dunque, meglio giocare meno bene del solito, ma iniziare a fare risultato. Per l'allenatore originario di Molfetta, non mancano, però, problemi di formazione: Lucci è indisponibile, mentre Della Monica è ancora esiliato in tribuna, punito dopo aver battibeccato inopportunamente con il proprio mister in allenamento. Ecco, allora, protagonisti Drago, Vertova, Pasciullo, Della Scala, Cucchi, Brambati, Urbano, Zanoncelli, Ekstrom, Incocciati e Baldieri. Senza grandi proclami, la Roma si è portata al secondo posto in classifica, a meno tre dal Napoli, sbarazzandosi di tutte le "provinciali" fino a quel momento incontrate, per poi steccare al cospetto della Juve in trasferta (1 – 0) e pareggiare 1 – 1 all'Olimpico contro il Napoli. Augurandosi di capire di che pasta sia veramente fatta la sua creatura, Liedholm, allenatore tornato in giallorosso dopo tre stagioni sulla panchina del Milan, spera che anche l'Empoli si aggiunga alla lista delle "piccole prede" sbranate dalla Lupa. E, per tornare a parlare di referendum, un altro, ma stavolta di carattere sport – consultivo, sembra sia stato da qualche tempo indetto tra i tifosi della Roma a proposito di Voeller, il centravanti tedesco, bomber del Werder Brema e della Mannschaft: "Abbiamo preso un campione oppure un bidone?" Al momento, nelle tutt'altro che segrete urne dei romanisti, spesso "scrutinate" da radio e TV locali che riescono a parlare di giallorosso anche sette giorni su sette, H24, si propende per il pessimismo. Anche perché Voeller combatte da tempo con una subdola infiammazione al nervo sciatico, che, secondo alcuni, lo vede impegnato in patria a curarsi da un medico di fiducia, proprio mentre i suoi compagni si apprestano a sfidare l'Empoli. Ma non ditelo a Liedholm, che conferma la presenza del tedesco in Germania, ma in permesso, per motivi personali. Quale sia la verità, tocca all'usato sicuro, ovvero a bomber Pruzzo, il cannoniere del secondo scudetto della storia romanista del 1982 – '83, confermarsi ancora killer dell'area di rigore e non far rimpiangere Voeller. E, a Pruzzo, si aggiungono Tancredi, Tempestilli, Oddi, Manfredonia, Collovati, Signorini, Conti, Domini, Giannini e Boniek. Dopo il triste spettacolo delle scorribande giallorosse nei dintorni del "Castellani", il vero show lo regalano sul campo gli azzurri. Al 4', punizione da 25 metri per un entrata decisa di Domini su Incocciati: calcia Cucchi, il pallone scavalca la barriera e si adagia beffardamente alle spalle di Tancredi. Colpita a freddo, la Roma ha subito l'impennata per reagire, ma Pruzzo, smarcato da Giannini in area, è talmente lento nel preparare la conclusione che Drago ha tutto il tempo per venirgli incontro e bloccare comodamente a terra. Una punizione a fil di palo di Conti ed un colpo di testa di Domini, su assist di Manfredonia, parato da Drago si aggiungono alla sterile reazione degli uomini di Liedholm, che soffrono la velocità e la disinvoltura della manovra toscana. Cucchi, un centrocampista puro, sembra un veterano nel ruolo di libero assegnatogli da Salvemini al posto di Lucci, Incocciati – appena arrivato nel mercato di riparazione in prestito dall'Atalanta, insieme a Pasciullo – sfrutta al meglio il sacrificio di Zanoncelli ed Urbano sulla corsia di destra, mentre Vertova annulla Pruzzo. E proprio Vertova, al 19', oltre a saper difendere, dimostra pure di avere buonissima visione di gioco, lanciando in profondità Ekstrom, che, defilato sulla sinistra, lascia sul posto Signorini e beffa Tancredi in uscita sul primo palo. Sotto di due goal, la Roma perde anche Pruzzo che, al 33', si procura una distorsione alla caviglia sinistra e lascia il posto ad Agostini. Drago, che rimane a terra qualche istante dopo aver colpito l'incrocio dei pali con la testa per salvare un tiro cross di Domini dalla destra, para in tuffo una debole incornata di Boniek, imbeccato da Conti. Poi, al 41', Giannini apre sulla sinistra per Oddi, inserimento in area senza palla per Boniek ed allungo a Manfredonia che, seppur contestato da una parte di romanisti che non gli perdonano il suo passato laziale, griffa il goal con cui gli uomini di Liedholm riaprono la partita. In particolare, la presenza in avanti di Agostini sembra incutere un certo timore nei confronti della squadra di Salvemini. Il neo centravanti giallorosso, non a caso soprannominato il Condor, costringe, infatti, Vertova ad una maggiore sofferenza, specie nel gioco aereo, ingaggiando duelli uno contro uno spesso avvincenti e sfiorando in acrobazia il 2 – 2 pochi istanti prima del break di metà gara. Nella ripresa, la Roma alza ulteriormente il baricentro e si spinge stabilmente nella metà campo empolese, anche se il copione – ovvero la ricerca del guizzo di Conti, per altro seguito come un'ombra da Brambati sulla fascia destra – pecca di originalità e, talvolta, appare confuso nella recita, stante la fretta di voler riacciuffare la partita nei pochi ed intasati spazi concessi dagli azzurri. Giannini è tra i migliori dei suoi, anche se talvolta sembra giocare con l'atteggiamento di uno degli "Intoccabili" di Brian De Palma, capolavoro uscito circa un mese prima nelle sale cinematografiche italiane. Le conclusioni non mancano verso la porta toscana, ma Drago non deve di certo sputare fuoco per rintuzzarle. Così, al 65', per poco non ci scappa il 3 – 1, con annesso goal dell'ex, da parte di Baldieri, che, assistito ancora una volta splendidamente da Incocciati in contropiede, forse tradito da un rimbalzo fasullo del pallone, sfiora il palo dopo essersi infilato nella maglie ormai larghe della difesa romanista. Infine, i rimpianti sono per due nuovi entrati: Mazzarri, sostituto di Baldieri al 69', che spreca un'ottima chance e Desideri, che rileva Conti al 73', che non riesce a deviare sul secondo palo un diagonale di Manfredonia dalla sinistra. E' l'ultima emozione sul rettangolo verde, che vede l'Empoli vincere ed azzerare la penalizzazione, prima che, sugli spalti, i soliti noti scatenino nuovi tafferugli. Peccato che la stupidità proprio non si riesca ad azzerarla mai! Federico Ferretti