News

Sabato 14 aprile 2007 è in programma il primo dei due anticipi della 32° giornata del campionato di serie A 2006 – '07, ovvero Cagliari – Empoli. In un crescendo di entusiasmo, sbaragliando tutti i pronostici, anche quelli elevati all'ennesima potenza di ottimismo, gli azzurri si sono resi protagonisti di una galoppata a dir poco esaltante, che li ha trascinati al quinto posto in classifica, a pari merito con il Palermo, in piena zona UEFA e a meno due dal confine con la nobile Europa. Le sconfitte consecutive contro Lazio e Milan, nelle due trasferte precedenti il viaggio in Sardegna, hanno probabilmente ufficializzato che la splendida creatura di Cagni ancora non ha orecchie così fine da poter ascoltare dal vivo la musichetta della Champions League. Eppure, il sostegno di una città intera e l'attenzione costante della stampa e dell'opinione pubblica intorno al miracolo azzurro impongono ai toscani, guadagnatisi da tempo il marchio di "squadra simpatia", di provarci fino all'ultimo, oltre che a guadagnarsi la partecipazione alla Coppa UEFA 2007 – '08, che sarebbe già di per se storica per la società del presidente Corsi. Ad incrementare ulteriormente la posta in palio al S. Elia, vi è poi anche il record di punti nel massimo campionato: basterebbe, infatti, un pareggio e Cagni e co raggiungerebbero quota 46, come mai nessuno prima di loro sotto il campanile della Collegiata di S. Andrea. Cagni avrebbe voluto senz'altro attraversare il Tirreno con tutta la ciurma abile ed arruolata, ma non può disporre degli indisponibili Lucchini e Pratali, oltre che dello squalificato Pozzi. Inoltre, un virus gastrointestinale dell'ultimo momento debilita pure il portiere titolare, Balli, tenuto precauzionalmente in panchina insieme a Vannucchi, match winner nella gara di andata al "Castellani" contro i sardi. Soppiantato il 4-2-3-1 per mancanza di validi interpreti, spazio allora ad un sorprendentemente prudente 5-4-1 con Bassi in porta – esordiente in A, dopo aver compiuto 22 anni due giorni prima – Raggi, Marzorati, Adani, Vanigli e Tosto in difesa, Buscè, Moro, Almiron e Matteini a centrocampo, Saudati unica punta. Il Cagliari – che ha richiamato in panchina Giampaolo dopo il poco felice intermezzo di Colomba – cerca i punti salvezza per chiudere con serenità una stagione piuttosto travagliata. I rossoblu, tredicesimi, cinque lunghezze sopra il terz'ultimo posto e con ben sette squadre sotto, non dovrebbero avere particolari problemi a salvarsi, ma, soprattutto tra le mura amiche, non possono permettersi di regalare nulla agli avversari. Anche Giampaolo deve fare i conti con le assenze, che vedono out, Esposito, Capone e Colucci, tutti in infermeria, presentando un 4-3-1-2 con Chimenti tra i pali, Pisano, Lopez, Bianco e Del Grosso nella retroguardia, Biondini, Conti e Budel in mediana, D'Agostino tre quartista alle spalle del duo d'attacco Pepe – Suazo. Alla vigilia della domenica d'Ascensione, l'Empoli fa però di tutto per rimanere con i piedi ben piantati in terra. Con cinque difensori, di cui uno, Marzorati, ad uomo su Pepe, Cagni sembra voler pensare in primis a non prenderle, considerata l'incompletezza dell'organico ed il valore di un avversario reduce da due vittorie consecutive. Deluso, dunque, chi, tra i tifosi azzurri, sognava di vedere il solito Empoli spumeggiante, in caccia del sogno Champions League, anche se Saudati, al quarto d'ora, prova a mandare in visibilio il clan dei toscani, andando a segno con una spettacolare rovesciata, quando, però, il guardalinee aveva già sbandierato l'off side. Decisione che appare corretta, ma non al pari del "sorvolo" dell'arbitro Gervasoni su una netta spinta in area di Marzorati ai danni di Lopez. Buscè, nettamente al di sotto del proprio standard, è, comunque, più propenso all'allungo rispetto all'altro esterno Matteini, che, insieme ad Almiron, non sfrutta a dovere due buoni spunti dell'ala campana. Nel Cagliari, invece, è in evidenza il solito Suazo, pericoloso con uno scatto e tiro dei suoi e bravo anche in veste di assist man per D'Agostino, fermato da Bassi. Ad inizio secondo tempo, Giampaolo toglie Pisano e Budel, inserendo Ferri ed Agostini, quest'ultimo, insieme all'avanzato Del Grosso, esterni di centrocampo di un neonato 4-4-2. Un dolorante Adani induce anche Cagni a cambiare qualcosa nell'Empoli, con Vannucchi che entra come quinto in mediana a sinistra e Buscè arretrato a terzino destro, anche se Saudati continua ad essere lasciato troppo spesso solo in attacco. Le emozioni tardano a venire e così nel plumbeo pomeriggio cagliaritano il vero show lo regalano, a più riprese, cinquanta fenicotteri che punteggiano elegantemente di rosa i nuvoloni neri che si addensano sul "S. Elia", minacciando pioggia a catinelle. Che inizia a scendere sul finale, quando i sardi ci provano con più insistenza, fermati con bravura ancora una volta da Bassi, che devia un tiro di sinistro di Ferri, innescato da Suazo. Il portiere toscano si conferma poi un giovane da tenere d'occhio quando riesce addirittura a bloccare una staffilata di Conti. Vista l'aria che tira, Cagni non si vergogna di finire addirittura con sei giocatori in difesa, richiamando in panchina Matteini e mandando dentro Ascoli che per poco, però, non la combina grossa, bucando un intervento agevole e spianando la strada a D'Agostino, che, per fortuna degli azzurri, non sa approfittarne. Chimenti non vuole essere da meno in quanto a scambio di cortesie ed una sua uscita a vuoto su uno spiovente di Almiron provoca stragi tra i cuori deboli rossoblu, ma Saudati, al pari di D'Agostino, non infierisce. Il record è raggiunto, ma, tracciando i bilanci al lunedì successivo, la vittorie del Milan ed il pareggio del Palermo, rispettivamente, allontanano per l'Empoli la "Coppa dalla grandi orecchie" e continuano ad aumentare la concorrenza nella corsa alla UEFA. Il tutto senza che a Cagliari sia mai per un attimo spuntato un barlume di spettacolo. Cielo a parte… Federico Ferretti