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Domenica 2 marzo 2003 è in programma la 23° giornata del campionato di serie A 2002 – '03 e l'Empoli è ospite della Roma. Cercasi vittoria disperatamente da una parte e dell'altra: agli azzurri manca da otto giornate, contrassegnate da due pareggi e sei sconfitte, ai giallorossi da tre, in cui sono stati raccolti solo due punti. Se, però, il sest'ultimo posto dei toscani, a +2 dalla zona retrocessione che interessa le ultime quattro, ci può stare, in termini di blasone fa decisamente più specie la graduatoria della Roma, sprofondata al decimo posto, a distanza siderale dall'Europa più o meno nobile. E pensare che, solo due anni prima, l'armata guidata da Capello era stata capace di vincere scudetto e Supercoppa Italiana. Una Roma irriconoscibile sul territorio nazionale ed appesa ad un filo piuttosto flebile di speranza per guadagnarsi la qualificazione ai quarti di finale di Champions League. Dopo aver perso le prime tre partite del secondo girone, infatti, la vittoria 3 – 0 in casa del Valencia, quattro giorni prima della sfida all'Empoli, ha parzialmente riaperto i giochi per Totti e co, a patto di non steccare contro Arsenal ed Ajax e di confidare in risultati favorevoli sugli altri campi. In terra spagnola, la squadra sembra aver ritrovato lo spirito dei tempi migliori, ma continua a perdere giocatori. Le defezioni capitoline sono arrivate addirittura a dieci, coinvolgendo titolari e riserve un po' in tutti i reparti. Out per infortunio Pelizzoli, Panucci, Dellas, Sartor, Delvecchio e Bombardini, così come gli squalificati Zebina e Cassano. Formazione, pertanto, abbastanza obbligata per Capello, che non può certo fare turn – over, costruendo un 4-4-2 atipico con Antonioli in porta, Cufrè, Aldair, Samuel e Candela in difesa, Cafu, Dacourt, Emerson e Lima a centrocampo, Totti e Montella in attacco. In quanto ad assenze, Baldini, tecnico toscano, se la potrebbe giocare quasi alla pari con Don Fabio, non potendo disporre di Atzori, Cribari, Pratali, Saudati, Tavano e Barollo, tutti giacenti in infermeria. Dunque, pur non rinunciando al collaudato modulo 4-2-3-1, Ficini arretra dal cuore del campo al centro della retroguardia, accanto a Lucchini, Belleri e Cupi, Grella e Giampieretti agiscono da cerniera in mediana, mentre Cappellini, Rocchi e Di Natale agiscono a ridosso dell'unico attaccante Carparelli. Tra i pali, confermato Berti, ex giallorosso nel 1996 – '97. Stante la delusione imperante sulla Roma targata 2002 – '03, la Curva Sud contesta, adottando lo sciopero del tifo. Sotto la pioggia, cori e striscioni solo per il grande Alberto Sordi, scomparso sei giorni prima, subito sostituiti, però, dai fischi nei confronti della Lupa, azzoppata all'11': Rocchi pesca benissimo Di Natale nella desolazione più totale della difesa capitolina e Totò mette alle spalle di Antonioli il nono centro stagionale. Prima del vantaggio empolese, un'occasione per parte con Carparelli ed Emerson. Di Natale appare in gran forma, ma quando la sfortuna ti si accanisce contro non c'è niente da fare: distorsione al ginocchio, secondo male di stagione, e spazio lasciato a Borriello, con cui era stato in ballottaggio fino all'ultimo. Disperata ed ancor più presa di mira dagli insulti dei propri supporter, i giallorossi fanno leva sullo smarrimento della banda Baldini in seguito all'uscita di scena anzitempo di Di Natale, accelerando il ritmo. Rischiano, però, quando una incursione potenzialmente letale del mobilissimo Rocchi finisce con l'annacquarsi in una pozzanghera del prato dell'Olimpico, da poco rizollato a cancellarne l'aspetto quasi spiaggesco. Un pericolo scampato, preludio al pareggio romanista poco dopo la mezz'ora: Montella non si dimostra ex dal cuore tenero, calcia in porta, Berti respinge corto e male e Totti ne approfitta, segnando il terzo goal in quattro giorni, dopo la splendida doppietta in Champions League. Ed il "Pupone" potrebbe infilare anche il quarto, deviando una conclusione di Dacourt senza trovare lo specchio della porta. Nel secondo tempo, si smette di piovere, si alzano le nubi e l'Aeroplanino Montella è autorizzato a decollare: primo tentativo clamorosamente a vuoto al 2', ma, appena un minuto dopo, su prezioso assist di Cufrè, Vincenzino consente alla Roma di guardare dall'alto Empoli, superando Berti da due passi. Gli azzurri, senza Di Natale, perdono di imprevedibilità in attacco, anche perché Rocchi appare stanco, mentre Cappellini viene rimpiazzato da Buscè. I giallorossi, dunque, fanno valere il superiore tasso tecnico, cercando insistentemente il goal della sicurezza e trovandolo, al 23', ancora con Montella, che, di testa, spara a rete la doppietta di giornata. Un finale che potrebbe trasformarsi in trionfo per la squadra di Capello ed in un incubo per i toscani, se non fosse per l'imprecisione sotto porta di Dacourt e Marazzina, subentrato a Montella al 24', e ad un più che probabile soffio di disperazione di Berti, l'unico elemento apparso in grado di starare di quel poco che basta un magnifico pallonetto di Totti, altrimenti destinato a suggellare il 4 – 1. Una sconfitta che, complici la vittoria della Reggina ed il pareggio dell'Atalanta, fanno scivolare l'Empoli al quart'ultimo posto, insieme ai bergamaschi. Negli spogliatoi, di fronte a microfoni e taccuini che forniscono come giustificazione principale della triste trasferta dell'Olimpico le numerose defezioni, Baldini non cerca alibi, scomodando, addirittura, Napoleone: "In battaglia ci si va con i soldati che si hanno, non con quelli che si vorrebbero avere"! Di fronte all'onestà intellettuale di Monsieur Silvio, giù il cappello! Quello di Napoleone, ovviamente. Federico Ferretti