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Sabato 22 ottobre 2011 si gioca l'undicesima giornata del campionato di serie B 2011-12 ed al "Castellani" arriva il Sassuolo. Sulla panchina dell'Empoli siede da tre giornate Pillon, dopo che Aglietti ha lasciato la guida azzurra ottenendo due vittorie e cinque sconfitte nei primi sette turni. Il bottino del nuovo arrivato registra un pari e due insuccessi, decisamente troppo magro per evitare ai toscani la miseria di un penultimo posto – in compagnia di Gubbio, Modena e Vicenza – inaspettato quanto preoccupante. Pillon, però, rassicura tutti: la pasta di cui sono fatti i giocatori dell'Empoli è una delle migliori che abbia mai amalgamato in carriera. Questione di tempo e lieviterà. Intanto, però, bisogna evitare di farla… scadere, iniziando a plasmarla prima che sia troppo tardi e vada definitivamente a male. L'impasto di giornata, foggiato sul 4-4-2 classico, comprende Pelagotti in porta, Tonelli, Mori, Stovini e Regini in difesa, Buscè, Moro, Valdifiori, e Saponara a centrocampo, Dumitru e Tavano in attacco. A Sassuolo, invece, terra d'antichi sapori emiliani, i primi due mesi di campionato hanno già regalato ai tifosi neroverdi un'indigestione di entusiasmo: secondo posto in classifica – in coabitazione con il Padova, a meno sei dal Toro in fuga – frutto di sei vittorie, due "X" e due sconfitte. Numeri confortanti per la squadra allenata da Pea, che arriva ad Empoli dopo quattro risultati utili consecutivi, vantando pure la seconda miglior difesa del campionato, perforata solo sei volte (una in più del Torino). Così, per Pea, le uniche vere ombre nell'assolato pomeriggio del "Castellani" sembrano essere quelle legate alle assenze. Mancano, infatti, Marzorati, tra l'altro ex difensore azzurro, ed i centrocampisti Bianchi e Laribi. In campo, dunque, con il modulo 4-3-3, Pomini tra i pali, Laverone, Terranova, Piccioni e Longhi dietro, Magnanelli, Cofie e Valeri in mediana, Masucci, Marchi e Sansone di punta. Costretti da esigenze di classifica, i toscani sono obbligati a fare la partita, ma si prendono un bello spavento al 21', quando, su cross dalla destra di Laverone, un'uscita kamikaze di Pelagotti abbatte Tonelli, che rimane a terra stordito, senza che nessun emiliano riesca ad approfittarne. Poi, però, tre minuti oltre la mezz'ora, la dea bendata è dalla parte della banda Pillon: cross di Buscè dalla destra, Dumitru ostacola, forse irregolarmente, Terranova, che si scontra con Pomini, lasciando che lo stesso attaccante azzurro riconquisti la palla, per poi depositarla in rete. Secondo goal stagionale del multietnico Dumitru, in possesso di tre passaporti, tra cui quello italiano, essendo nato in Svezia da padre rumeno e mamma brasiliana, per poi crescere sotto il campanile della Collegiata di Sant'Andrea. Davvero un aiuto prezioso per l'Empoli, in cui si inizia ad intravedere la mano di Pillon, ma senza la necessaria continuità. Pochi, dunque, gli azzurri considerabili al di sopra della sufficienza, ovvero i due centrali difensivi – Mori e Stovini – Valdifiori e Buscè a centrocampo e Dumitru, sempre generoso in avanti, anche se parecchio confusionario. Non a caso ogni volta che il Sassuolo guadagna metri sembra sempre che sia il momento buono per agguantare il pareggio, come capita, al 43', a capitan Piccioni, che di testa spedisce sul fondo una punizione ben calibrata a spiovere di Magnanelli dalla sinistra. Nell'intervallo, c'è tempo per Pea per imprecare ancora una volta contro la iella, che estranea dalla contesa Marchi, dolorante alla caviglia, rimpiazzato da Boakye. Eppure, proprio il neo entrato, appena diciottenne sin da subito rinvigorisce gli attacchi del Sassuolo, che pareggia dopo soli quattro minuti della ripresa: angolo di Sansone dalla sinistra, Regini si addormenta e Masucci ne approfitta, inzuccando alle spalle di Pelagotti. Oltre alla vivacità di Boakye, rispetto ai primi 45 minuti, i neroverdi del secondo tempo vedono un Sansone più libero di accentrarsi per tentare la soluzione da lontano e, dieci minuti dopo il pareggio, Pelagotti accompagna fuori con sollievo un gran tiro al volo dell'esterno d'attacco emiliano, fuori davvero di un soffio. Pillon capisce che è arrivato il momento di cambiare e, al 67', ci prova con Mchedlidze e Signorelli al posto di Dumitru e Buscè. Spazio, dunque, al tridente offensivo con il centravanti georgiano in mezzo, Tavano a sinistra e Saponara a destra a fare da rebbi. Di cui uno, tra l'altro quello meno incisivo, ovvero Saponara, che si spezza dopo appena sei minuti per infortunio, costringendo Pillon a spendere l'ultima sostituzione (dentro Pucciarelli). Ma è sempre il Sassuolo a dominare la scena, andando vicinissimo all' 1 – 2 ancora con Masucci, stoppato con il corpo da uno stoico Stovini, che sbarra la strada ad un tap – in potenzialmente mortifero, dopo che Pelagotti era stato bravo a respingere una precedente conclusione dal limite dell'area del solito Sansone. Che, esausto, a dieci minuti dalla fine, cede il posto a Noselli. Stante la crescente sofferenza, il pari starebbe più che bene all'Empoli, che si arrocca in difesa per difendere il punto, rischiando moltissimo nel recupero su un cross rasoterra di Longhi, lisciato da Noselli e raccolto al volo da Masucci come un rigore in movimento. Tocca stavolta a Regini immolarsi per evitare il peggio. Il Sassuolo, che lamenta anche un rigore non concesso dall'arbitro Candussio, continua a brillare, mentre la cura Pillon sembra proseguire con il contagocce, quasi facesse paura l'iniezione di una… overdose da tre punti! Federico Ferretti