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Domenica 6 ottobre 2002 è in programma la quinta giornata del campionato di serie A 2002 – '03 e l'Empoli ospita il Bologna. Saltato il primo turno del torneo, fissato per il 31 agosto, a causa del mancato accordo tra le società e le televisioni sulla pay per view, dopo tre partite ecco, sorprendentemente, la sana provincia italiana provare a salire in cattedra a dare lezioni di bel calcio: da una parte gli azzurri di Silvio Baldini, quinti in classifica con sei punti per effetto delle due vittorie ottenute in trasferta contro Como (2 – 0) e Perugia (3 – 1) dall'altra i rosso blu di Guidolin, addirittura secondi in graduatoria, in compagnia di Juventus e Milan, a due lunghezze dalla capolista Inter a punteggio pieno, ancora imbattuti (due vittorie casalinghe ed un pareggio esterno). Obiettivo dei toscani regalare ai propri tifosi la prima vittoria al Castellani, dopo "l'inchino" alla Vecchia Signora (vittoriosa 2 – 0 due settimane prima), mentre gli emiliani intendono allungare ulteriormente la striscia di risultati positivi. Baldini gioca d'attacco e nel suo 4-2-3-1 figurano Berti in porta, Belleri, Cribari, Atzori e Cupi in difesa, Grella e Giampieretti mediani bassi, Rocchi, Vannucchi e Di Natale sulla tre quarti, Saudati unica punta. Guidolin sceglie, invece, il modulo 4-3-2-1 con Pagliuca tra i pali, Zaccardo, Zanchi, Castellini e Paramatti nel pacchetto arretrato, Nervo, Olive e Colucci a centrocampo, Amoroso e Bellucci a ridosso di Locatelli, "falso nueve". Leggendo le formazioni, balza agli occhi un dato interessante: solo uno straniero in campo, l'australiano Grella, per altro di chiare origini italiane. Un bel messaggio dato da entrambi gli allenatori al sistema calcio del Paese, interpretato anche come un contributo alla ricostruzione della Nazionale dopo le macerie del Mondiale Nippo – Coreano appena conclusosi. Dunque, tra classifica di prestigio, giocatori di qualità in campo e stagione all'inizio che non impone grandi pressioni, gli ingredienti per godersi una bella partita sembrano esserci tutti, ma la torta offerta ai circa 6000 spettatori si rivela ben presto insipida, nonostante, dopo soli sette minuti, una topica di Atzori metta Bellucci solo davanti a Berti e calci fuori alla sinistra del portiere in uscita. L'Empoli rinuncia di fatto subito ad osare per incassare i primi tre punti sul suolo amico e bada unicamente a non prenderle. Al 35', però, Saudati sarebbe da castigare dietro la lavagna per un errore da matita blu, dopo aver calciato altissimo sulla traversa a due passi da Pagliuca. Più di qualcuno sembra rivivere un déjà vu di quattro mesi prima, quando Vieri, con la maglia dell'Italia, aveva fallito più o meno allo stesso modo nello sfortunato ottavo di finale contro la Corea del Sud. Il Bologna prova a dettar legge a centrocampo, applicatissimo tatticamente: Olive a uomo su Vannucchi, Amoruso e Bellucci i pistoni del motore rosso blu, fitta ragnatela di passaggi, nessun lancio lungo e Locatelli finto centravanti che sfugge spesso ai difensori avversari, non dando punti di riferimento, ma senza quel killer instinct d'area di rigore che dovrebbe fare, più o meno, sempre la differenza. Tutto bene, pertanto, in casa felsinea, se non per un dettaglio di poco conto: il tiro in porta. Olive elargisce appena una carezza a Berti ed anche Nervo, smarcato involontariamente da un errato disimpegno di Cribari, sparacchia di sinistro fuori da posizione favorevolissima. Urgerebbero davvero, su entrambi fronti, provvidenziali sostituzioni, invece, sorprendentemente, bisogna aspettare venti minuti prima che qualcosa si muova sulle panchine. Baldini richiama uno spento Vannucchi ed inserisce Cappellini, nella speranza di ravvivare l'anemico attacco toscano, dove Rocchi, defilato sulla fascia destra, si dimostra particolarmente a disagio. Poi, al 34', fuori anche Di Natale, acciaccato, e dentro Tavano. Fino a quel momento, zero palle goal per il Bologna ed una sola per l'Empoli, costruita proprio da Totò goal, che impegna severamente Pagliuca, volato a deviare con i polpastrelli una conclusione da fuori area del folletto azzurro, decisamente il più positivo della contesa. "Ma quando entra Della Rocca"? è, invece, la domanda ricorrente, più o meno esplicitata, dai tifosi bolognesi, che vorrebbero in campo il ragazzino diciottenne, capace di decidere il derby di sette giorni prima contro il Piacenza. Se non altro un centravanti di ruolo, visto che Locatelli non lo è, come dimostrato dai continui arretramenti sulla linea dei centrocampisti. Complice, però, per stessa ammissione di Guidolin, l'inimicizia tra il tecnico degli emiliani e l'orologio durante la gara, il desiderio dei supporter rosso blu viene esaudito solo ad una decina di minuti dal termine, quando ormai lo 0 – 0 accontenta tutti e nessuno vuole più rischiare nulla. Inevitabili i fischi del Castellani, che si aspettava ben altro spettacolo. Un altro fischio, ma anch'esso di disapprovazione e non di richiamo, come suo solito, quello del Trap, che forse sperava in qualche segnale positivo da Empoli per il prossimo futuro della sua Italia, impegnata la settimana successiva in una doppia sfida di qualificazione agli Europei 2004 in Portogallo contro Serbia -Montenegro e Galles. Federico Ferretti