Domenica 15 novembre 1998 è in programma la nona giornata del campionato di serie A 1998 '99 ed al "Castellani" arriva il Cagliari. Gli azzurri di Sandreani, battendo due settimane prima in casa il Perugia 2 0, hanno conquistato la prima vittoria in campionato, risalendo al terz'ultimo posto e vedendo ora la salvezza distante solo tre punti. Graduatoria che, però, potrebbe essere nuovamente compromessa da una possibile penalizzazione per un presunto tentativo di combine della gara contro la Sampdoria, giocata il 25 ottobre e persa 3 0 dalla squadra di Sandreani, per cui è scattato il deferimento da parte della procura federale della F.I.G.C. In attesa della pronuncia della giustizia sportiva, occorre, dunque, soprattutto tra le mura amiche, cominciare a carburare ed in tal senso un'iniezione positiva sembra essere stata attinta nella quattro giorni d'ottobre del mini mercato di riparazione, che ha portato in Toscana i centrocampisti Morrone e Grella, provenienti dal Cosenza e dagli australiani del Carlton e, soprattutto, l'attaccante Di Napoli, giunto in prestito dal Vicenza. E proprio l'ex attaccante biancorosso, per tutti "Re Artù", oltre a non far rimpiangere la partenza di bomber Esposito, sembra poter essere l'uomo in più per assicurare all'Empoli la permanenza nel massimo campionato per il terzo anno di seguito, come dimostrato dalla doppietta rifilata al Perugia nella gara d'esordio dal primo minuto. Anche contro i sardi, Di Napoli è confermato in attacco da Sandreani, che, però, non fa altrettanto con il modulo, preferendo un solido 4-4-2 rispetto al consueto e più spregiudicato 3-4-3. Fuori le punte Bonomi e Zalayeta, dentro Carparelli, promosso braccio destro di "Re Artù", alla cui corte si aggiungono i fedeli servitori di centrocampo Lucenti, Pane, Morrone e Martusciello, Fusco, Baldini, Bianconi e Tonetto a presidio dell'area di rigore e Sereni ultimo baluardo difensivo. Del resto, bisogna prestare attenzione ad un Cagliari che, plasmato da Ventura a sua immagine e somiglianza, ha subito riabbracciato la serie A dopo un anno di sofferta cadetteria, per poi stupire tutti nelle prime otto giornate del torneo. I rossoblu, infatti, si sono prepotentemente insediati al settimo posto, potendo anche contare sul secondo miglior attacco del campionato (ben 15 reti all'attivo, insieme alla Roma di Zeman, due sole in meno della capolista Fiorentina). Su tutti, spicca la vena realizzativa di Muzzi, già autore di sei marcature e vicecapocannoniere insieme all'udinese Amoroso. Di contro, in difesa, le cose vanno meno bene (già 12 i goal al passivo, al pari dell'Empoli), mentre vanno decisamente male in trasferta, dove su tre partite lontano dal S. Elia sono arrivate altrettante sconfitte, seppur confortate da prestazioni incoraggianti. Sandreani spera che il mal di trasferta del Cagliari prosegua anche al "Castellani", mentre Ventura prova a sconfiggerlo con un 3-4-3 che si configura con Scarpi tra i pali, Villa, Zanoncelli e Grassadonia nella linea arretrata, Berretta, O'Neil, De Patre e Macellari in mediana, Vasari, Kallon e Muzzi di punta. Proprio a conferma dell'ottimo incipit dell'avventura in azzurro, dopo soli sette minuti, Di Napoli si divora il vantaggio, per poi offrire, involontariamente, con un tiro sballato, due minuti dopo, l'assist a Carparelli, che, però, si rivela nella circostanza fedele scudiero dello spreco di "Re Artù". La cerniera centrale di centrocampo, guidata dal duo Pane e Morrone, fa su e giù senza incepparsi, tanto che O'Neil e De Patre, in giornata no, ci si impigliano a più riprese. Carparelli fallisce ancora malamente l'1 0 concludendo alto, mentre un tentativo da lontano di Villa, dopo un disimpegno troppo leggero della difesa azzurra su calcio d'angolo, sorvola la traversa di Sereni, che sembrava, comunque, sulla traiettoria. Ma, al 22', Vasari spinge ingenuamente Tonetto in area e l'arbitro De Santis decreta il rigore. Senza alcuna esitazione, Di Napoli realizza con un rasoterra angolatissimo, che Scarpi intuisce, ma non può intercettare. Una punizione da trenta metri di O'Neil, innocua per Sereni, chiude, quindi, il primo tempo. Il tridente Vasari – Kallon – Muzzi è un lusso che non ci si può concedere se la squadra non porta la croce e, dopo aver inforcato a vuoto per tutti i primi 45 minuti, inizia a farsi più insidioso davanti a Sereni. Soprattutto Vasari pare tornare esplosivo sulla fascia destra, mentre sulla corsia opposta anche Macellari sposta più in alto il baricentro della propria posizione. Di Napoli non è deciso nella stoccata fulminate e si fa anticipare da Scarpi, ma il Cagliari del primo quarto d'ora del secondo tempo è trasformato. O'Neil prende a pallonate Sereni su punizione da ogni posizione, ma è all'8 la palla goal più importante per i sardi, che Muzzi, però, su perfetto assist di De Patre dalla sinistra, manda fuori di testa in tuffo. Poi Ventura, affiancato dal presidente Cellino in panchina, toglie Vasari, vicino al pareggio con uno splendido tiro che sfiora il palo più lontano di Sereni, ed inserisce Mazzeo, forse per avere più freschezza negli ultimi venti metri. Ma è l'Empoli che, nel momento migliore dei rossoblu, al 19', colpisce ancora una volta con "Re Artù", imbeccato deliziosamente da Tonetto, autore dell'ennesimo saccheggio sulla fascia sinistra e giustamente ringraziato da Di Napoli nell'atto dell'esultanza. In tribuna, l'osservatore azzurro Niccolai, ex compagno di Riva e stopper del grande Cagliari scudettato del 1969 '70, sembra avere il cuore diviso a metà, da una parte felice per i suoi preziosi consigli per gli acquisti al Presidente Corsi, dall'altra dispiaciuto nel vedere i sardi così dimessi. Nel finale, De Patre e Morrone si scalciano a vicenda e vengono espulsi entrambi ed è assai tardiva la prodezza di Muzzi – destro terrificante da dentro l'area, imparabile per Sereni – giunta solo al quinto minuto di recupero, su precisa verticalizzazione di Cavezzi – entrato al posto di Kallon al 25' – tanto che è lo stesso arbitro De Santis a raccogliere il pallone dentro la porta toscana ed a fischiare la fine della partita. Un nuovo, saporito, banchetto alla tavola rotonda di "Re Artù"! Federico Ferretti