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Domenica 18 gennaio 1987 è in programma la 16° giornata del campionato di serie A 1986 – '87 e l'Empoli gioca a S. Siro contro l'Inter. Tutte le copertine di presentazione della gara rievocano il sogno azzurro divenuto realtà: esattamente un girone prima, i toscani si presentano, per la prima volta nella loro storia, nel massimo campionato battendo 1 – 0 l'Inter con un goal di Marco Osio, divenuto subito un mito sotto il campanile della Collegiata di Sant'Andrea. Un successo dal prestigio stratosferico, considerato che la armata guidata da Trapattoni non ha poi più fallito una spedizione fino all'ultimo turno di andata, giocato sette giorni prima, cadendo a Verona. Un'alfa ed un'omega infelici, nel mezzo un alfabeto quasi perfetto, calligrafia con cui il Biscione ha messo il punto ad una scintillante prima parte di stagione. Eppure, non è bastato perdere solo due partite per laurearsi campioni di inverno, stante il super rendimento del Napoli di Maradona, che solo una volta è tornato a casa a mani vuote. Ma i partenopei sono lì a due punti, senza dimenticare la qualificazione ottenuta dai neroazzurri agli ottavi di Coppa Italia ed ai quarti di Coppa UEFA. Ironia della sorte, nella Coppa nazionale, i neroazzurri si ritroveranno di fronte i terribili ragazzi di Salvemini, gli unici, insieme agli scaligeri, capaci di schiacciare il Biscione in campionato. Ove la classifica li vede al quart'ultimo posto e, a metà del guado, virtualmente salvi, reduci da tre risultati utili consecutivi (una vittoria e due pareggi). Tuttavia, Salvemini sa bene che sarebbe eccezionale veramente strappare un punto al Meazza dipinto di neroazzurro e, dunque, non si vergogna di presentare una formazione piena zeppa di difensori e centrocampisti, rappresentata da Drago, Vertova, Gelain, Brambati, Lucci, Salvadori, Cotroneo, Della Scala, Ekstrom, Della Monica e Mazzarri. Trapattoni sceglie, invece, tra i suoi "pezzi da novanta", Zenga, Bergomi, Mandorlini, Baresi, Ferri, Passarella, Fanna, Piraccini, Altobelli, Matteoli e Rummenigge. Della Monica si presenta al tiro dopo cinque minuti, calciando alto, a conferma del coraggio da vendere degli azzurri, ma l'Inter è decisa a proseguire nella rincorsa al Napoli una volta girata la boa, guadagnando possesso palla e metri di campo. Tutt'altro che facile, però, transitare negli strettissimi vicoli di un Empoli dove le prime donne neroazzurre devono stare attente ai "brutti ceffi" che li presidiano. Al riguardo, ne sa qualcosa Rummenigge, costretto in più di un'occasione a girare al largo da Brambati, non per caso ribattezzato il "Briegel della Brianza". Duelli maschi, appassionanti sul piano agonistico, ma mai cattivi, su cui l'arbitro Baldas vigila tranquillo, mentre per 25 minuti Drago non deve certo sputare fuoco per salvare la propria porta, salvo poi, fuori causa, poter solo "soffiare" sulla palla colpita di testa da Altobelli su punizione di Fanna, che carambola sulla parte alta della traversa. Altobelli, che spesso arretra come rifinitore, si rende conto sulla propria pelle che gli uomini di Salvemini non danno tregua nelle marcature: basta indugiare un nanosecondo al momento del tiro, dopo aver elegantemente controllato un passaggio di Matteoli, ed ecco l'azzurro di turno – Lucci nella circostanza – che ti leva il fiato e spazza via la minaccia. Ma, oltre a distruggere le offensive avversarie, l'Empoli prova anche a rendersi insidioso in contropiede: al 36', lunga galoppata di Della Monica, seguita sulla corsia di destra da Gelain, che, purtroppo, cicca maldestramente con il sinistro il prezioso servizio offertogli dal compagno ed il pallone si infrange mestamente nei gelidi cumuli di neve spalata a bordo campo, dopo essere caduta abbondantemente nei giorni precedenti. Davvero difficile penetrare in area azzurra, pertanto i tiri dalla distanza possono rivelarsi un'arma in più tra le spire del Biscione. Matteoli ci prova una prima volta poco fuori dal limite, Drago ci arriva allungandosi alla sua sinistra e bloccando il tiro. Forse, però, è piazzato un po' troppo avanzato sulla seconda conclusione di Matteoli, al 41', più o meno dalla medesima posizione, su cui il numero uno azzurro non riesce ad intervenire. Il secondo tempo comincia con un'occasionissima per il raddoppio interista, sprecata da Altobelli, che, su cross di Rummenigge, di testa, spedisce innocuamente la sfera tra le braccia di Drago. Poco dopo, splendida combinazione Altobelli – Piraccini, conclusa con il tiro del centrocampista neroazzurro sul primo palo, dove Drago è attento e sventa in angolo. Si apre qualche spazio in più per la squadra di Trapattoni al cospetto di un Empoli che prova timidamente ad alzare il baricentro, sperando, soprattutto, in qualche lampo di Ekstrom, su cui Ferri, però, si dimostra efficace parafulmine. Al 71', Brambati e Rummenigge vanno a contrasto, la palla esce sul fondo, il tedesco tocca per ultimo, ma non per il segnalinee, che decreta il calcio d'angolo. Dalla bandierina, Fanna calibra al centro, Mazzarri svetta, ma non ci arriva, e Mandorlini, uomo buono per tutti i ruoli della difesa, porta i suoi sul +2 con lo sfortunato contributo di Brambati che, sulla linea, non riesce a liberare. L'Inter può ora giocare sul velluto e Rummenigge si fa parare un'inzuccata da Drago, per poi colpire un palo clamoroso, su assist di Altobelli. Ed è' ormai il 90' scaduto quando Della Monica verticalizza per Ekstrom, che si infila in area e segna l'inutile 2 – 1, dopo essersi finalmente riuscito a liberare di una difesa di… Ferri! Federico Ferretti