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Domenica 27 aprile 2008 è in programma la 35° giornata del campionato di serie A 2007 – '08 e l'Empoli approda a Marassi, sponda rossoblu. A tre turni dal termine, gli azzurri cercano il passo decisivo per staccarsi dalla "terribile tripletta", che li vede relegati all'ultimo posto in classifica, in compagnia di Reggina e Livorno. Per i toscani è il quarto scontro salvezza di fila, in cui gli uomini di Cagni non si sono fatti mancare nulla, vincendo a Torino 1 – 0 contro i granata, pareggiando al "Castellani" 1 – 1 contro il Parma e venendo sconfitti 2 – 0 a Cagliari. Il quart'ultimo posto, che mette in salvo dalla retrocessione, è distante solo un punto, il minimo sindacale da ottenere contro un Genoa in salute, reduce da due vittorie consecutive senza subire reti e trascinato all'ottavo posto, a tre punti dalla zona Europa League, dai goal di Borriello, capocannoniere del campionato con 19 reti. Davvero niente male per una neopromossa, tornata a riabbracciare il palcoscenico della serie A dopo dodici anni. Anche per fronteggiare compattamente il bomber del Grifone, Cagni opta per un 4-4-2 classico con Balli in porta, Buscé, Marzoratti, Piccolo e Tosto in difesa, Abate, Moro, Budel ed Antonini a centrocampo, Giovinco e Vannucchi falsi nueve, stante anche l'indisponibilità di Pozzi e Saudati. Gasperini, tecnico del Genoa, nell'alternanza continua tra 4-3-3 e 3-4-3 preferisce in partenza quest'ultimo modulo e schiera Rubinho tra i pali, Konko, Lucarelli e Criscito dietro, Rossi, Milanetto, Juric e Fabiano in mezzo, Sculli, Borriello e Leon in avanti. Proprio il pericolo numero uno, Borriello, ha, dopo dieci minuti, la palla in grado di spostare gli equilibri della gara, ma Balli è bravissimo a fermarlo a pochi metri dalla porta. Di qui in avanti, però, è soprattutto Empoli, che sembra avere forza fisica e motivazioni superiori. Così, sulla fascia destra, Giovinco ed Abate iniziano ben presto a dare stilettate ai malcapitati Criscito e Fabiano, avversari diretti, facendo male a tutto il Genoa al 15', quando la "Formica Atomica" esplode in tutta la sua deflagrante tecnica, liberando in area Abate, abile ad infilare Rubinho, facendogli passare il pallone sotto il corpo. In casa genoana, nel tentativo di recuperare lo svantaggio, è tutto un fare e disfare da parte di Gasperini: difesa che si alterna a 3 ed a 4, esterni che si invertono periodicamente sulle fasce ed un centravanti in più a partire dal 37' del primo tempo, quando Figueroa rileva Leon. Mosse fumose, quanto improduttive, anche se non è certo colpa di Gasp se i suoi, con troppa sufficienza, sbagliano anche l'appoggio più comodo a centrocampo e non riescono mai a mettere un cross decente dal fondo. Al contrario, gli azzurri interpretano la gara al meglio secondo il pragmatismo di Cagni, aspettando il Genoa nella propria metà campo anche con legnose marcature ad uomo, prontissimi a ripartire in contropiede palla a terra. Nell'ultimo quarto d'ora della ripresa, Di Vaio, quarta punta inserita dall'allenatore rossoblu al posto del centrocampista Juric, si fa notare solo per il rosso che l'arbitro Gava – colpevole secondo il Grifone di non aver visto un intervento da rigore su Borriello – gli sventola in faccia dopo essere stato apostrofato con un "vaffa" dall'attaccante genoano. Capita, invece, a Marianini, al secondo minuto di recupero, l'occasione per un 2 – 0 che sarebbe stato strameritato, ma il centrocampista, subentrato al 14' del secondo tempo all'eroe di giornata Abate, lanciato ottimamente da Vannucchi, sbaglia a tu per tu con Rubinho. Ma, chi si accontenta, gode! Federico Ferretti