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Nella sala stampa Antonio Bassi dello Stadio Carlo Castellani – Computer Gross Arena è stato presentato Tino Anjorin: queste le prime parole del nuovo centrocampista azzurro.

Perché hai scelto Empoli?
“L’opportunità di venire qui è nata alcune settimane prima che terminasse il mercato, ho parlato con il direttore Gemmi e con mister D’Aversa: le aspettative e gli obiettivi da raggiungere sono andati di pari passo, ho pensato che questa fosse la situazione perfetta in cui essere”.

Qual è stato il tuo impatto con Empoli e con la squadra? E quali sono le tue caratteristiche?
“Molto positivo, mi piace Empoli, qui in Italia c’è una cultura completamente differente e direi anche il cibo… Sono felice di essere qui. Per quanto riguarda le mie caratteristiche, penso di essere un atleta potente, molto tecnico, a cui piace dominare il gioco. Un calciatore a cui piace fare su e giù box to box, a cui piace creare, fare assist e fare gol. Ho voglia di crescere”.

Può fotografarti il paragone con Loftus-Cheek? Cosa conoscevi di Empoli prima di arrivare?  
“Dai 15 ai 17 mi hanno paragonato spesso a lui. Io voglio essere me stesso come calciatore, con le mie caratteristiche. In generale non mi piacciono i paragoni. Prima di venire ho parlato con Carlo Cudicini, che è stato compagno di squadra del mister, mi ha parlato molto bene di Empoli, che sarei potuto stare bene e che sarei potuto crescere con la squadra. Questo è stato importante per me. Io e l’Empoli vogliamo crescere insieme”.

Come vedi la Serie A e se pensi sia il campionato più difficile dal punto di vista tattico?
“Dal punto di vista tattico è il miglior campionato, in generale è sicuramente tra i primi cinque campionati nel mondo. L’aspetto tattico è qualcosa che voglio migliorare nel mio gioco e questa è l’occasione per farlo”.

Qual è il tuo obiettivo a livello personale?
“Sfortunatamente nella mia carriera ho avuto degli infortuni e quello che ho imparato è che oltre ad avere grandi obiettivi ne devi avere anche di più piccoli da raggiungere quanto prima. L’obiettivo principale è quello di ottenere il miglior piazzamento possibile con l’Empoli e ora, dal punto di vista personale, è quello di essere in forma per giocare 90 minuti gara dopo gara”.

Sei hai trovato differenze nelle metodologie di lavoro tra Inghilterra e Italia? E quali sono le richieste che ti fa mister D’Aversa?
“Gli allenamenti qui sono più fisici, è anche vero che nella passata settimana c’è stata la pausa per le nazionali mentre questa ci porterà alla gara di sabato. Per cui in questi giorni mi aspetto che si lavori di più sulla tattica, questo avviene anche in Inghilterra perché siamo concentrati sulla partita. La metodologia è abbastanza simile all’Inghilterra anche se qui si corre tanto. Il mister sa che posso ricoprire ogni ruolo del centrocampo quindi le sue richieste possono cambiare di gara in gara: mi può chiedere di giocare più alto ed essere più offensivo come di giocare più basso e costruire e dare ritmo al gioco, quindi di dominarlo dal basso”.

 Hai visto in video le ultime gare dell’Empoli? 
“Sì, ho visto sia la gara di Roma che quella di Bologna. La squadra mi è piaciuta dal punto di vista tattico e per quello che ha fatto difensivamente. Penso di poter dare anch’io il mio contributo”.

Ti senti pronto per la gara di sabato con la Juventus?
“Sì, sto lavorando tanto. Mi sento pronto”.