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“In qualche modo è stato emozionante, per tutti. Ritrovarsi dopo tanto tempo, anche se con le facce nascoste dalle mascherine, ci ha dato una bella sensazione”. Parole del direttore sportivo Pietro Accardi che ha parlato all’edizione locale de Il Tirreno.

“Nel senso stretto del termine non è poi cambiato molto – ha dichiarato -, ma a livello simbolico sì. Nessuno può entrare negli spogliatoi, la doccia se la fanno a casa, non ci sono contatti e il lavoro è ovviamente limitato. Però tutti speriamo che essere tornati al campo, sul nostro campo, rappresenti solo il primo passo verso l’effettiva ripresa anche se è difficile ipotizzare oggi quello che può accadere domani. In questo momento, forse, le sensazioni sono migliori rispetto a qualche giorno fa, per quello che si sente dire in giro e, come detto, per quello che rappresenta questo primo step, però siamo tutti consapevoli che le incognite sono tante. E che molto dipenderà dai numeri del contagio. Perché prima di tutto, come abbiamo sempre detto, viene la salute di tutti. Compresi, ovviamente, i nostri giocatori».

“Il lavoro si svolgendo al meglio – ha aggiunto -, con grande attenzione e con tutte le cautele del caso. E anche in questo caso bisogna rimarcare che abbiamo un gruppo di ragazzi seri, che sanno essere professionisti in campo e fuori, che ha mandato un segnale importante: gli allenamenti sono facoltativi ma al campo stanno venendo tutti e stanno venendo tutti i giorni. Il miglior modo possibile per ripartire”.

“Chiudere questa stagione? – ha concluso – È la speranza di tutti. Ripeto, devono esserci le necessarie condizioni di sicurezza per i giocatori così come per tutte le altre persone che ruotano attorno alla squadra, ma detto questo la voglia di riprendere è tanta. Maxi ritiro? Noi, con le strutture di Monteboro, siamo pronti ad ogni evenienza. Ma mi auguro che il periodo “blindato” possa essere un po’ più corto rispetto alle prime indicazioni”.