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Il tecnico Giovanni Martusciello, ha parlato al termine della seduta pomeridiana alla vigilia della difficile sfida di domani sera contro la Lazio. "Il livello di difficoltà della gara di domani sera è molto alto – ha detto Martusciello – Secondo me, la Lazio è più forte dell'Inter per imprevedibilità, forza, velocità e capacità offensive . La squadra è allenata bene, ha velocità, dinamismo e poteva avere più punti di quelli che ha in classifica".L'allenatore azzurro ammette che questa settimana è stata un po' difficile: "Non è stata una settimana di lavoro straordinaria, innanzitutto perché è stata una settimana corta. Il primo allenamento vero di squadra lo abbiamo avuto giovedì, e purtroppo queste squadre ti impegnano in maniera forte e il lavoro sul campo diventa determinante. Purtroppo siamo riusciti a fare solo un allenamento sul l'intensità. E' stata una settimana anomala anche perché ci sono stati diversi giocatori che rientravano da infortuni". Non esistono ricette certe per vincere le partite, ma il tecnico sa cosa chiedere ai suoi giocatori: "Per fermare la Lazio, chiedo ai ragazzi di giocare la partita con le armi che conosciamo. In queste gare devi sperare che, queste squadre non mettano il cento per cento, cosa che invece devi fare tu. Anche contro l'Inter abbiamo giocato senza timore reverenziale e credo che sia importante passare dalle prestazioni per arrivare ai risultati". Il tecnico si riserba ancora ventiquattro ore per decidere l'undici iniziale: "Ho qualche dubbio derivante dalla settimana di lavoro anche perché domani sarà una partita dall'impegno fisico notevole. In casa andiamo meglio, anche grazie all'aiuto della gente, speriamo di riuscire a mantenere questo andamento fino alla fine". Al termine della conferenza piccolo amarcord con Martusciello che ricorda un Empoli- Lazio (21 settembre 1997) che segnò la sua prima rete in serie A e che coincise con la vittoria degli azzurri per 1-0: "Di quella partita mi ricordo tutto. Era la mia terza partita in serie A e fu il mio primo gol nella massima serie. Avevo fatto uno scatto di quattro metri, quando vidi la palla entrare mi sembrava di aver scattato per cento, fu una sensazione stupenda. ricordo anche l'emozione di Roccati che nel finale parò il rigore di Signori. Speriamo domani di potersi ripetere, non sarebbe male".