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Il tecnico azzurro Paolo Zanetti ha parlato alla vigilia della sfida di domani contro il Lecce; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.

“Giocheremo contro una buona squadra che nonostante abbia zero punti ha messo in difficoltà gli avversari che ha incontrato: è una squadra in salute, di gamba, che ha buone individualità. Il Lecce è organizzato, pressa, sporca la partita e la fa diventare difficile. Al fattore ambientale ci dobbiamo abituare, serve carattere per andare a giocare in uno stadio del genere ma se c’è una cosa che non manca all’Empoli è il carattere, lo abbiamo dimostrato. Se il risultato è già predominante su altri aspetti? In Serie A il risultato conta sempre e noi lavoriamo per questo. Ovviamente dobbiamo guardare anche il modo in cui si arriva, dobbiamo dare continuità di prestazione: nelle ultime due partite probabilmente potevamo fare qualche punto in più ma le prestazioni ci sono state. Ci tengo a dare continuità e cercare di migliorare quegli aspetti che non sono stati ottimali. Lo step ulteriore che mi aspetto a Lecce dopo il pareggio con la Fiorentina? Il nostro percorso è appena iniziato, ci sono delle situazioni di mercato che potrebbero riservarci delle sorprese e potrebbe entrare un giocatore per reparto, la squadra cambierebbe la sua fisionomia. Però, ci sono aspetti come quello realizzativo, parlo di concretezza in senso assoluto: in queste due partite abbiamo creato una decina di occasioni da gol ma non sono assolutamente preoccupato perché le reti arriveranno, l’importante è continuare a creare. Se sarà una gara tra due squadre che si affrontano sul piano atletico e concludono poco? Le statistiche dopo due partite non hanno senso, dopo lo Spezia eravamo stati una delle squadre che aveva tirato di più di tutta la giornata. Con la Fiorentina siamo stati per quasi quaranta minuti in inferiorità numerica, normale che calciare in porta è dura. Ogni gara è a sé, noi manteniamo la nostra struttura cercando di fare bene entrambe le fasi. Ovvio che ogni allenatore vorrebbe una partita in cui si subisce poco e si crea tanto ma questo non è sempre facile perché c’è di mezzo anche l’avversario”.

“L’arrivo di Zurkowski? Me lo state dicendo voi che è fatta per il suo arrivo, io non lo so. So che c’è una trattativa in ballo, non ho mai nascoso che sarebbe un calciatore importante per noi come lo sono la sua voglia e volontà di vestire questa maglia. Per un ambiente come il nostro è importante avere il cuore e la mente tinte d’azzurro. Lui è un giocatore che nonostante le tante richieste ci tiene a veneri qui, si sente questa maglia cucita addosso, se così sarà saremmo tutti contenti di riaccoglierlo. Se ci sono dei ballottaggi per questa partita? Sì, ci sono e ci sono delle situazioni fisiche da monitorare. Per queste gare ravvicinate a me interessa poter attingere dalle risorse di un gruppo abbastanza omogeneo, chi era più indietro si è allineato o lo sta facendo. Baldanzi utile per le prossime due partite ravvicinate? Premetto che è un potenziale fuoriclasse per quello che vedo tutti i giorni, Baldanzi è un ragazzo che ha davanti a sé un futuro straordinario. Bisogna che il mister abbia il coraggio di buttarlo dentro, la fortuna di questi ragazzi la fanno gli allenatori. Prima o poi sicuramente succederà perché merita. Se mi aspettavo qualcosa in più da Bajrami e Destro? Noi dobbiamo ragionare sempre di squadra e deve essere quella che mette i singoli nelle condizioni di esprimersi. Se facciamo il ragionamento contrario si perde di vista il concetto di squadra e questo non mi appartiene. La priorità sul mercato è un difensore centrale? Sì, assolutamente, abbiamo avuto la partenza di Viti. Il programma è chiaro e si arriverà dove vogliamo arrivare. La prova di De Winter con la Fiorentina? Domani partirà titolare. Per me Koni è pronto, è un ragazzo che domenica scorsa è entrato con una scioltezza impressionante. Lui è un ragazzo molto freddo, che sa gestire le emozioni, ha le capacità per fare una carriera importante. Ha l’opportunità di dimostrare, penso che le sue motivazioni siano a mille. Sa che gli è concesso sbagliare anche se deve sbagliare il meno possibile: deve scendere in campo e fare quello che sa fare”.