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Il tecnico azzurro Roberto D’Aversa ha parlato nella sala stampa Antonio Bassi del Carlo Castellani Computer Gross Arena alla vigilia della sfida di domani contro l’Atalanta; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.

“Domani ci attende una gara impegnativa e difficile – ha dichiarato D’Aversa –, in cui dovremo essere pronti dal punto di vista fisico e mentale. L’Atalanta è in un momento straordinario, è una grande squadra. Da parte nostra c’è il rammarico di non affrontarla al completo ma andiamo convinti per cercare di metterli in difficoltà. Sarà una bella gara da giocare, servirà per crescere e misurarsi con dei campioni. Sarà un bel banco di prova. Per uscire con un risultato positivo dovremo essere cinici nelle occasioni che avremo e non commettere errori. Proveremo a riprenderci quello che ci è sfuggito con il Torino in termini di punti, senza dimenticarci da dove siamo partiti e che nulla è scontato. Ragioniamo sul presente senza accontentarci di ciò che è stato fatto perché siamo ancora lontani dal nostro obiettivo”.

“Abbiamo lavorato con la consueta settimana tipo – ha aggiunto –, il gruppo sta spingendo molto, come dal primo giorno di ritiro. I ragazzi stanno andando oltre le aspettative, quindi mai porsi limiti. E senza porci limiti affronteremo la partita di domani. Anche se affrontiamo una grande squadra non è vero che non abbiamo nulla da perdere, non mi piace ragionare in questo modo, se andiamo in campo alla ricerca della prestazione possiamo metterli in difficoltà”.

“Se ragioniamo da dove siamo partiti – ha concluso –, i ragazzi stanno facendo in proporzione quello che fa l’Atalanta. Grazie al Club e ad un allenatore che io stimo molto, sono cresciuti tantissimo nel corso degli anni. L’Atalanta deve essere una fonte di ispirazione per noi, basandosi sul settore giovanile che ti permette di far crescere l’intero Club. Domani vorrei vedere quello che abbiamo sempre fatto: giocare da squadra con compattezza, determinazione e ricerca della prestazione. Noi non dobbiamo mai recriminare sul fatto di non aver dato tutto, sotto ogni punto di vista”.