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Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato alla vigilia della sfida di domani contro la Sampdoria; ascolta le sue parole su Empoli Football Channel.

“La Sampdoria è una squadra importante – ha dichiarato il tecnico azzurro -, una società abituata a far bene, che ha cambiato allenatore ha già fatto vedere qualcosa di diverso a cui dovremo adeguarci. Parliamo di una squadra che all’andata ha vinto 3-0, dimostrando il proprio valore in una gara dove noi giocammo bene fino al loro vantaggio, ma che poi abbiamo subito. Affrontiamo un’altra gara particolare, la classifica ci vede favoriti e di questo ne godiamo; sarà un’altra gara da combattere dall’inizio alla fine con tutte le difficoltà che la Serie A comporta e come ci siamo accorti ogni volta in questa categoria. Gara da gestire? Bisogna avere le qualità per fare le cose e credo non sia nella nostra natura gestire”.

“Quanto manca la vittoria? – ha proseguito il tecnico azzurro – Chiaramente manca a tutti quelli che non riescono a raggiungerla, quello è sempre l’obiettivo quando si va in campo ma il fatto che non arrivi non è un cruccio perché con i ragazzi analizziamo nel modo più oggettivo possibile ciò che facciamo e siamo contenti di quanto fatto. Nelle ultime 6 gare abbiamo fatto 4 risultati positivi e in questa Serie A non è cosa da poco, tenendo anche conto che talvolta avremmo anche meritato più di quel che abbiamo portato a casa. Siamo consapevoli che la strada da perseguire è ancora lunga, abbiamo le idee chiare, continuiamo a lavorare, convinti che con la giusta interpretazione, il lavoro e la voglia di migliorarci sarà difficile che il massimo risultato non arrivi”

“Nelle ultime gare – ha concluso – siamo riusciti ad essere molto produttivi, sia a Bologna che col Cagliari, ma ci è mancata la solo la realizzazione. A me interessa che la squadra lavori per creare, il raccogliere è poi legato agli eventi. Ad esempio il gol preso domenica è nato da una mischia, quasi una casualità; dico ciò perché la realizzazione è legata anche al caso, mentre la produttività è legata al lavoro che fa la squadra ed è quello che mi interessa vedere. La classifica è giusta per quanto fatto? Probabilmente tutti diranno che manca qualcosa, non so se per interesse, effettiva convinzione o autodifesa. Noi al di là dei punti abbiamo le nostre consapevolezze, i ragazzi sanno da soli quando giocano bene o se meritano di più; e questo dà loro sicurezze e valore perché accanto ai punti sono importanti le sensazioni che le gare lasciano alla squadra”.