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Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato in conferenza nella sala stampa Antonio Bassi dello stadio Castellani alla vigilia della sfida con il Frosinone.

“In questi mesi – ha dichiarato il tecnico azzurro – mi sono goduto i miei affetti, ho avuto la possibilità di stare in famiglia, con gli amici e di essere un pochino libero di testa. Poi sono stato richiamato, sono stati bravi i direttori perché quando sono venuti a parlarmi non mi hanno messo vincoli, lasciandomi libero di scegliere. E io ho potuto fare molto volentieri questa scelta di cuore. Per due motivi: il primo è la riconoscenza verso i calciatori con cui ho lavorato e ho condiviso momenti importantissimi, e che sono persone serie, nei quali io ripongo una fiducia illimitata. Il secondo motivo è la riconoscenza verso il popolo empolese, che mi ha dato tanto e dimostrato amore, con tante testimonianze di affetto nei miei confronti e questo è un premio che mi porto dentro”.

“La squadra? – ha proseguito il tecnico azzurro – Ho avuto l’ultimo contatto a novembre, quando avevamo costruito una mentalità fortissima, uscendo sconfitti solo numericamente da Napoli ed arrivando al punto di confrontarsi con la Juventus tentando di batterla. Io sono abituato a basarmi sui numeri e sui fatti: ho rivisto tutte le gare, avevo già le idee ben chiare ma per certezza le ho riguardate e sono state dette tante cose su cui non voglio tornare. Ci sono cose che non condivido ma di cui comunque cercherò di fare tesoro. Eravamo consapevoli di aver messo su un pilastro sul quale costruire qualcosa: una realtà come quella dell’Empoli per sopravvivere in serie A non può esimersi da queste componenti, dalla giusta mentalità e dalla ricerca del bel gioco. E non mi riferisco ad una condizione meramente estetica ma ad un qualcosa di produttivo. Accanto a questo abbiamo un ambiente che ha questa esigenza, con gli sportivi empolesi che non si accontentano di vedere una squadra che pensa solo al risultato. Noi ce la metteremo tutta, con la voglia di fare dei calciatori, con la voglia che ho io: sappiamo che non sarà facile ma ci proveremo”.

“La gara di domani? – ha poi detto Andreazzoli – È una gara di serie A, importante per la classifica, come lo sono tutte le altre che andremo a giocare. Conosciamo bene il Frosinone, abbiamo cercato di verificarli, hanno un allenatore nuovo che conosco che stimo. Il Frosinone? Sono nella stessa condizione nostra, devono vincere la partita così come noi: mi aspetto una gara aperta, condizionata dagli episodi del momento, con il Frosinone che in trasferta va davvero forte, e che ci dovrà vedere attenti. Cercheremo di giocare in base all’avversario ma mantenendo la nostra identità. Formazione? Oggi qualche dubbio ce l’ho, a differenza del passato, ma non solo sugli interpreti. Devo inseguire la mia filosofia, ma devo fare i conti con una realtà che è cambiata: dobbiamo trovare le giuste soluzioni, non possiamo fare stravolgimenti e non c’è neanche la necessità di farli. Voglio una squadra bella, produttiva ma anche funzionale, andando ad impiegare al meglio i calciatori per ottenere il risultato. Faremo tutte le valutazioni necessarie con lo staff e prenderemo le decisioni, provando a ripetere quanto facevamo prima. Domani ci attende una gara dove ci vorrà pazienza, dove dobbiamo provare ad iniziare bene: daremo il 110% e dove non arriveremo noi ci penserà il pubblico ad aiutarci. Spero che il Castellani sia la cornice ideale per fare quello che vogliamo e mi auguro che sia davvero l’uomo in più”.

“Io sono venuto qua a dicembre del 2017 – ha concluso il tecnico azzurro – e so quanta fatica abbiamo fatto con la società, con i calciatori e con il pubblico per arrivare a questo punto. Sono arrivato nello spogliatoio e ho parlato con i ragazzi. Ho conosciuto i nuovi, ho visto i loro sguardi e li ho trovati tutti molto disponibili. Ma ciò che conta è la mentalità: e è positiva, se hai voglia confrontare e non hai paura di nessuno, è tanta roba. Quel pilastro lì da costruire è difficile, e se ci riesci, ci vogliono mesi. Serve questa mentalità, quella che ha il nostro pubblico che non si accontenta. E questo è anche il mio modo di pensare, voglio fare le cose in grande e fate bene. Perché so che così facendo ho dei vantaggi, cosa che non avrò se le faccio male. Gli avversari nella corsa salvezza? Sarà una lotta accesa fino alla fine ma l’avversario più difficile da battere sarà l’Empoli. Se l’Empoli fa l’Empoli ha buone chance di uscire da questa situazione. Noi dobbiamo guardarci in casa, guardarci dentro, fare qualche sacrificio in più e tirare fuori il massimo. Tutti quanti dobbiamo tirare il carro, nell’interesse comune. Se sarà così l’Empoli diventa più forte di quello che è e si gioca le sue chance. Perché noi vogliamo difendere la categoria, vogliamo rimanere in questa categoria a tutti i costi. Non dobbiamo andare in campo con il dubbio o il timore ma aver la voglia di confrontarci con i più forti di noi. E questo lo vogliamo noi, la società, la città, il pubblico che domani sarà allo stadio: io e i miei calciatori ci siamo meritati questa categoria e vogliamo mantenerla ad ogni costo”.

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