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Il tecnico azzurro ha parlato alla vigilia della sfida di domani contro il Bologna; ascolta le parole su Empoli Football Channel.

“Noi abbiamo un percorso tracciato – ha dichiarato il tecnico azzurro – che ci deve vedere protagonisti da qui a maggio e non lo scopriamo adesso. Solitamente la prima fase è la più tortuosa, dove si tenta di costruire, più in fretta possibile, limitatamente al tempo necessario e alle potenzialità della squadra per far assimilare la meglio il canovaccio. Credo comunque che le difficoltà di adesso siano quelle di tutte le squadre, in poche hanno un’identità già spiccata e credo che anche queste abbiano ulteriore lavoro da fare per completare il tutto. Guardando noi, posso dire che siamo a buon punto, sappiamo di avere un percorso da fare ma che oggi non può essere completo; alti e bassi ci sono stati e potranno ripresentarsi, sia per noi che per tutte le altre squadre ma noi dobbiamo far sì che i bassi non si ripetano e che si proceda facendo sempre costanti passi in avanti. Dobbiamo tener conto che siamo una squadra giovane, con molti ragazzi che si sono affacciati per la prima volta in A e dobbiamo anche imparare a sentire l’odore delle situazioni e viverle sulla nostra pelle per acquisire esperienza. Mettendo insieme tutto questo, col tempo speriamo di riuscire a completare un quadro quanto più esauriente possibile”.

“In precedenza – ha aggiunto – ho avuto modo di dire che ho più fiducia in quello che ti dà una sconfitta rispetto a una vittoria, in linea generale. Il ko ti fa guardare dentro, tenere le orecchie basse e tante componenti che possono far crescere; altrettanto importanti possano essere le vittorie e sono convinto che quella di Cagliari possa farlo e faccia crescere la nostra autostima. Posso dire che dobbiamo cercare di stare attenti più che altro ai fatti più che alle possibili interpretazioni perché sono i fatti quelli che determinano. E questi, oggi, dicono che la squadra è in crescita e la gara di Cagliari ci dice che, anche avendo preso forse qualche rischio, abbiamo due squadre e un’ampia rosa su cui contare, formata da tanti elementi e dove nessuno è indispensabile. Dobbiamo far sì che la crescita sia costante e continua, senza farci ingannare talvolta dai risultati, che restano comunque determinanti e condizionano le opinioni. Dobbiamo essere bravi a leggere le situazioni in un campionato che è estremamente difficile e che in ogni turno ribalta le convinzioni acquisite; ci vuole pazienza, dobbiamo modulare gli entusiasmi, senza perdere la strada maestra e andare nella nostra direzione. I numeri? Dobbiamo guardarli e tenerne conto. I dati sono quasi tutti confortevoli e questi devono esserci utili nella lettura di una gara che non può essere solo emotiva ma anche confermata dai numeri. Questi devono servirci per convincerci che possiamo affrontare le gare in un determinato modo, senza essere succubi o subire le situazioni, mentendo alta l’attenzione e tenendo sempre conto della forza dell’avversario. Non dobbiamo essere presuntuosi ma per certi versi arroganti perché solo così possiamo competere in questo campionato”.

“Come sta la squadra? – ha concluso – Sinceramente non lo sappiamo, abbiamo fatto il minimo indispensabile come lavoro in questi due giorni per recuperare al meglio. Quando giochi ogni tre giorni diventa difficile fare una valutazione su come sta la squadra perché spesso lo si capisce solo dalla partita successiva. Accanto a questo non possiamo dimenticare che ogni gara lascia sempre qualche problemino e avere solo due giorni per risolverlo ti porta fare tutte le valutazioni del caso fino all’ultimo. Cambiamenti? Per farli dovremmo anche averne le possibilità ma in tali zone abbiamo poca scelta. Siamo un po’ forzati dagli eventi, ma in qualche maniera faremo. Fare punti in casa o fuori? Vincessi tutte le partite fuori sarei ugualmente contento. Ci sono tante discriminanti ma rivedendo le sfide fin qui giocate con la Lazio abbiamo fatto meglio e dovevamo vincere, col Venezia siamo andati sotto e il gol ci ha tolto qualcosa sotto l’aspetto delle sicurezze; con la Samp abbiamo fatto mezz’ora meglio ma abbiamo preso gol e abbiamo perso ancora una volta sicurezza. Su questo dobbiamo lavorare, in queste ultime situazioni abbiamo perso la componente fondamentale di cui non possiamo fare meno e su cui dobbiamo poggiarci, ovvero il gioco e la consapevolezza di poterlo esprimere al meglio. In quelle due situazioni abbiamo perso, pur non molando mai a livello fisico e di reazione, andando però troppo sui nervi, senza un’idea da perseguire e con la fluidità giusta”.