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Il finale di campionato, la grande stagione azzurra, il progetto stadio: l’Amministratore Delegato azzurro Francesco Ghelfi ha parlato ieri ad Azzurro Mania, in onda su Antenna 50.

“Credo che lo slittamento del campionato – ha dichiarato l’AD azzurro – sia stata una proposta giusta ed equilibrata, perché dà la possibilità e lo spazio per effettuare i recuperi e ripartire con una situazione ideale. La scelta è stata votata da 16 società, quindi con un’ampia condivisione; 4 partite in 10 giorni non sono facili, però sarà così per tutti e non vedo vantaggi o svantaggi. L’orario delle 14? È un campionato particolare, con il Covid e le emergenze. So che gli orari delle partite non sono il massimo per i tifosi, capisco quanto sia difficile poter vederle anche solo in tv, ma se vogliamo arrivare alla fine non c’erano alternative. La scelta delle 14 è nata anche per un fatto logistico: se si gioca alle 20, la squadra che è in trasferta ha problemi a tornare e due giorni dopo siamo nuovamente in campo. È stato chiesto dalle società di non mettere in difficoltà chi giocava in trasferta e fare in modo di rientrare velocemente, perché, con tante gare ravvicinate, non si può star fuori 2 giorni. Purtroppo la situazione è questa e non c’erano grandi alternative: dico comunque che il campionato finirà, come è finito quello dell’anno scorso che ha avuto molto più problematiche, che è stato prima sospeso e poi ripreso. Il ricorso del Chievo? È un loro diritto ma lo vedo solo strumentale perché le partite vanno giocate e c’è una giurisprudenza ormai acclarata. Se il Chievo non si fosse presentato ad Empoli avremo potuto fare un’istanza comune e fissasse subito una data e invece resta un grande punto interrogativo. Da parte nostra speriamo solo che la sentenza arrivi velocissimamente per permetterci di giocare il 27 o comunque prima delle ultime quattro giornate e non a campionato finito”.

“Noi siamo un po’ così – ha aggiunto Ghlefi -. Un anno sbagliamo tanto, un anno ne azzecchiamo abbastanza. Credo che la squadra dell’anno scorso, numericamente e qualitativamente, non era inferiore a questa. La differenza, secondo me, la fa il manico e noi siamo andati solo ed esclusivamente su Alessio Dionisi. Il mister è sotto contratto, adesso pensiamo a far sì che tutto finisca per il meglio e il prossimo anno possa ancora essere con noi per un’esperienza che reputo sarebbe sicuramente costruttiva per tutti”.

“La questione stadio – ha concluso – ha avuto un’involuzione dovuta anche alla faccenda Covid e a partner che sono venuti meno nel corso del tempo. La nostra volontà resta tale: il Comune ha cambiato politica, mettendo in vendita l’impianto, noi aspettiamo la valutazione e il successivo bando, a cui parteciperemo per acquistarlo e andare poi a ristrutturarlo. Il tutto alle condizioni dell’Empoli per un’operazione che debba essere sostenibile sotto tutti i punti di vista. La volontà, come detto, è di andare avanti così come procedere su altri progetti su cui stiamo lavorando”.