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Il momento degli azzurri, il campionato che sta per tornare, la consapevolezza del percorso fatto e la ferma volontà di continuare a lavorare per raggiungere l’obiettivo; a parlare è il Direttore Sportivo azzurro Pietro Accardi

“L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno. È saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza”. Pietro Accardi, direttore sportivo dell’Empoli, parte dalle parole di Giovanni Falcone per raccontare la situazione della squadra dopo quattro sconfitte e alla vigilia della sfida col Lecce.

“Durante un campionato – dice Accardi – non possiamo pensare di non vivere momenti difficili. Il problema sta nel come li gestiamo. Al momento non mi sento di dire nulla alla squadra e all’allenatore, se non stare loro vicino. Loro sono i primi che ci stanno male quando non si vince, ma si impegnano e si sacrificano tutti i giorni. Stanno tutti dimostrando un enorme attaccamento alla maglia e per prestazioni mi viene anche da dire che si stia persino facendo qualcosa in più rispetto a quel girone di andata dove invece i risultati sono arrivati. Abbiamo sempre predicato calma ed equilibrio anche quando le cose andavano bene e a maggior ragione lo facciamo ora, ribandendo che l’attenzione è solo sul nostro unico obiettivo. Ad oggi siamo nel pieno della lotta, ogni stagione è diversa e la Serie A diventa sempre più competitiva, così come la seconda salvezza è sempre più difficile della prima. Se ad inizio stagione mi avessero detto che a questo punto saremmo stati dove siamo, avrei firmato. Siamo dentro al nostro obiettivo e faremo di tutto per conquistarlo. Gli episodi ci hanno condannato, ma noi dobbiamo essere bravi a farli girare a nostro favore. Se analizzo le prestazioni dell’ultimo periodo resto fiducioso. Continuo a vedere la squadra come il primo giorno, ma ciò non toglie che i ragazzi siano i primi a mettersi in discussione. Ci vuole equilibrio nelle valutazioni e noi abbiamo il dovere di vedere il tutto in maniera più ampia anche se, come normale che sia, qui nessuno è contento di perdere le partite, i giocatori sono i primi a star male nel perdere una gara e sono i primi a voler ribaltare questa situazione”.

“Questa società negli anni ha dimostrato di non giudicare gli allenatori dai risultati – prosegue Accardi – e potremmo fare mille esempi. Noi guardiamo al potenziale, al percorso. Zanetti l’abbiamo voluto fortemente e oggi ce lo teniamo stretto. Il giudizio non cambia dopo quattro sconfitte, ma anzi lo rinforzo perché vivo il quotidiano. E se analizziamo ciò che fa vediamo che è un tecnico molto capace e competente. Ci sono gare vinte giocando peggio e se analizzo le partite che abbiamo perso, forse giochiamo meglio ora di quanto facevamo nel girone di andata; le cose vanno valutate in maniera oggettiva e io sono chiamato a fare questo. La nostra volontà è quella di costruire un Empoli con Zanetti in panchina”.

“Lunedì – parlando della sfida col Lecce – affrontiamo una squadra molto simile all’Empoli. Giovane, reduce da un periodo negativo, con un monte ingaggi simile al nostro. Bisogna stare attenti a non caricarla troppo, non è una finale, non è l’ultima partita, e nel bene e nel male non finisce il campionato lunedi sera. È una gara importante ma il nostro futuro non si scrive in quella specifica serata ed anche in questo ci vuole equilibrio”.

“Vicario? – aggiunge Accardi – Sta molto meglio e questo fa piacere a tutti. È importante per noi, ma siamo contenti di come Perisan lo sta rimpiazzando. Purtroppo ha preso una botta in un punto molto delicato, ha un ematoma e il riassorbimento è un discorso soggettivo. Siamo agli sgoccioli, ma non è semplice dare tempi. Ci auguriamo che la prossima settimana ricominci a fare qualcosa”.

“Mercato? – ha poi detto in conclusione il ds azzurro – Sono tutti discorsi che al momento sono prematuri, la squadra è compatta e le prestazioni dimostrano quanta voglia ci sia da parte di tutti nel far bene e nel dare sempre il massimo. Destro? Di sicuro è una freccia in più che avrà a disposizione il mister. Ha avuto questo brutto infortunio che lo ha tenuto fuori tanti mesi, ma noi siamo convinti che di qui alla fine potrà dare il suo contributo. Non ha ancora una condizione ottimale ma sta crescendo di giorno in giorno”