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Il presidente Fabrizio Corsi, la Vice Presidente Rebecca Corsi, i dirigenti e tutto l’Empoli Football Club esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Enzo Riccomini, indimenticato calciatore e allenatore azzurro.

Nato a Piombino nel 1934, dopo una prima parentesi con l’Empoli nella stagione 1955-56, Riccomini tornò per tre stagioni nei primi anni Sessanta contribuendo ad ottenere sul campo le due storiche promozioni del 1961 e del 1963. Con gli azzurri ha giocato 93 gare segnando 17 reti (compresa la prima nell’attuale Sussidiario, nel settembre del 1962, al 90’, nel successo sulla Sangiovannese), diventando così un simbolo di quell’Empoli. Nel 1969, dopo alcuni anni nel settore giovanile, gli venne affidata la guida della prima squadra: fu l’inizio di una lunghissima carriera da allenatore, culminata con due storiche promozioni in Serie A con Ternana e Pistoiese.

“Oggi – ricorda commosso il presidente azzurro Fabrizio Corsi – è venuta a mancare una persona molto cara a me e alla mia famiglia, oltre che agli sportivi più anziani che sicuramente lo ricorderanno prima calciatore e poi allenatore dell’Empoli. Capitano e protagonista con la nostra maglia, ha allenato la prima squadra e proprio a Empoli ha trovato la compagna della sua vita, rinsaldando ancor di più il legame con la città. Enzo era uno dei simboli dell’Empoli di una volta, di un Empoli diverso, quello degli anni Sessanta e Settanta, quando io ero appena bambino: un gruppo dentro e fuori dal campo, che era solito ritrovarsi in centro, spesso da “Beppino&Moreno”, autentico punto di incontro e luogo fondamentale per una unione che andava oltre il calcio e coinvolgeva anche gli sportivi azzurri. Era un grandissimo amico di mio babbo, con cui aveva un rapporto straordinario, e tante volte ricordavano un aneddoto dei primi anni Sessanta: l’Empoli giocava in Sardegna, quando i tifosi di casa lo colpirono con un’ombrellata, portando alla sospensione della gara. Quando Enzo era solito raccontare il fatto, sorridendo aggiungeva: ecco, io per l’Empoli ho fatto davvero di tutto. Era una grande persona, una persona energica e di un’intelligenza rara: mi è stato vicino durante la mia presidenza, lo ricordo ad esempio a casa mia durante un incontro con i dirigenti della Juventus. Non mi ha mai fatto mancare il suo supporto. Ci eravamo scambiati i saluti qualche settimana fa e oggi sono stato raggiunto da questa tristissima notizie: l’Empoli ed Empoli perdono un grande pezzo di storia”.