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Nella sala stampa Antonio Bassi dello Stadio Carlo Castellani è stato presentato Francesco Caputo: queste le sue prime parole da nuovo attaccante dell’Empoli.

“La voglia di tornare era tanta – ha affermato Caputo – Empoli era il mio unico obiettivo. Avevo come desiderio solo quello di indossare questa maglia, me la sento mia, me la sento addosso. Ringrazio il Presidente Corsi e il Direttore Accardi per avermi riportato qui. Sono contento, ho tantissima voglia di rimettermi in gioco con questa squadra e con questi ragazzi. Sì, ho fatto un po’ di giri ma alla fine sono tornato – ha proseguito Francesco – perché sono riconoscente a questa piazza, sono riconoscente al Presidente e al Direttore, sappiamo quello che abbiamo fatto insieme. Ringrazio anche Mister Zanetti con il quale è scattato un buon feeling, ne sono felice. Con lui è bastata una chiacchierata il primo giorno per capire quale fosse la strada da intraprendere. Sono contento perché è scoccato quel qualcosa che mi era mancato negli ultimi anni, a noi giocatori ci vuole. Obiettivi? Sicuramente quello della società e della squadra: ovvero salvarci il prima possibile. A livello personale di aiutare una squadra giovane, di portare la mia esperienza e trascinare il gruppo. Mi hanno accolto tutti benissimo, a volte non è facile arrivare a stagione in corso. Tornare ad Empoli un sogno che si realizza? Con questa società ho forse vissuto i momenti più belli della mia carriera, se sono arrivato a raggiungere la Nazionale è stato anche per i due anni che ho vissuto ad Empoli”.

“Cosa posso dare alla squadra? Giochiamo un calcio propositivo, io devo mettere a disposizione la mia esperienza. Sono qui per aiutare la squadra, poi sarà il campo a parlare. Sono contento che ieri abbia fatto gol Baldanzi, Tommaso è giovane di qualità. Che gruppo ho trovato? Ho trovato qualità calcistiche e umane, un gruppo giovane ma con calciatori importanti. Contro l’Udinese lo abbiamo dimostrato, soffrendo da squadra. Non ci dobbiamo dimenticare che siamo l’Empoli: serve la giusta umiltà sempre con l’ambizione di alzare l’asticella, ce la possiamo giocare con tutti. Come giudico la prova con l’Udinese? Abbiamo giocato la partita che dovevamo giocare contro una squadra forte fisicamente. Siamo stati bravi ad andare subito in vantaggio, con qualche scelta migliore potevamo anche raddoppiare. Ci siamo difesi bene e abbiamo portato a casa un punto importante. Voglio sottolineare l’atteggiamento di squadra, ci siamo aiutati tutti dal primo all’ultimo. Per me è stato facile inserirmi, conosco l’ambiente, ho ritrovato tante persone che mi vogliono bene e che mi hanno accolto alla grande: sembra di non essere mai andata via. La seconda parte di stagione? Questo è un campionato anomalo per la lunga sosta per il Mondiale. Secondo me ricomincia un mini-campionato e tutto può cambiare, sarà dura fino alla fine. Ho sensazioni positive, ho trovato un gruppo sano: dobbiamo pensare ad allenarci bene e a continuare così. La maglia numero 19? L’ho scelta perché è la data di nascita di mia moglie”.