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All’indomani dell’eliminazione dei playoff il presidente azzurro Fabrizio Corsi ha parlato alla stampa locale.

“La gestione tecnica di quest’ultima stagione è stata tra le più deficitarie che si possa ricordare. Abbiamo cambiato due volte la squadra e sbagliato un cambio di allenatore. Forse in avvio abbiamo dato un po’troppo spazio alle esigenze del primo tecnico andando su giocatori che non ritenevamo utili e siamo andati fuori tema così come facemmo nella prima parte di stagione un anno fa. Ne abbiamo indovinate poche ma almeno siamo riusciti a rimediare una situazione che a Natale era davvero preoccupante. Vista in quest’ottica passare dall’incubo playout e fare i playoff può anche andare. La gara di Verona? Non ho niente da rimproverare alla squadra, né tantomeno rimpianti. I ragazzi si sono espressi al meglio e potevano ottenere il passaggio del turno. C’è rammarico perché siamo usciti al termine di una partita, quella col Chievo, che meritavamo di vincere. Purtroppo i play-off, tranne la C1, non ci hanno mai regalato grandi soddisfazioni. Questo però non toglie il fatto che abbiamo commesso tanti, troppi errori”.

“La verità – continua Corsi – è che dobbiamo fare i conti con una situazione in cui negli ultimi 5 anni ne abbiamo fatti 4 di A e uno di B straordinario. Purtroppo siamo ancora schiavi dell’idea di inseguire il risultato attraverso il gioco. Un’idea che continueremo a inseguire perché ci permette di valorizzare i giocatori ma è un atteggiamento che per forza di cose dovremo mediare, a tutti i livelli, perché produce presunzione. In campo, dove gli avversari ci fanno la partita addosso, e nell’ambiente tutto. Siamo diventati supponenti e non va bene. Al campo ci penserà l’allenatore, al resto noi. Empoli non può essere diventato il punto d’arrivo di un giocatore. Chi viene qui deve avere fame, voglia. Abbiamo un carico addosso di supponenza che caratterizza per primi noi dirigenti: questo toglie energie ed entusiasmo. Sembra scontato vincere con Juve Stabia ed Entella e un risultato deludente è visto come un disastro. E questo porta sulle spalle dei giocatori un carico che abbiamo dimostrato di non saper gestire, non riuscendo a toccare le corde giuste per sopperire. Come fare a far rendere i calciatori al 110%? Questo è un nodo che dobbiamo cercare di sciogliere anche attraverso un confronto coi tifosi. Dipenderà dal nuovo allenatore e dal modo in cui sapremo affrontare le prossime sfide. Io però mi pongo da tempo delle domande: abbiamo un’impostazione e un’organizzazione societaria da serie A e questo è positivo, ma i troppi comfort che mettiamo a disposizione dei giocatori, forse, ci tolgono energie. E invece noi dobbiamo rimettere il fuoco dentro ai ragazzi e dobbiamo capire con quali meccanismi combattere questa forma di serenità”.

“Siamo contenti del lavoro di Marino – prosegue il presidente azzurro, anche se nelle ultime 10 gare ci aspettavamo di più. Circa 20 giorni fa ci ha comunicato che avrebbe voluto un’esperienza diversa e ne abbiamo preso atto, decidendo di separarci a fine stagione, qualunque fosse stato l’epilogo. Ma il mister ci ha dato tanto quando è arrivato e questo non lo dimentico e non dobbiamo dimenticarcelo. Il nuovo tecnico? Entro una settimana ci sarà forse già per la fine di questa. Alcune idee le abbiamo, altre verifiche le faremo tra 24 o 48 ore. Chi è? Vi dico chi dovrà essere. Cioè un allenatore propositivo, ma che abbia anche idee e soluzioni per le partite sporche, che in B sono tante”.

“Accardi è il mio direttore sportivo – aggiunge – perché al netto degli errori che abbiamo fatto insieme è ancora sotto contratto con noi e non credo che avremo una soluzione diversa che ci possa migliorare le cose. È responsabile di questa stagione quanto lo sono io e se lo cambio sono sicuro di trovarne uno molto meno bravo di lui. Come tutti, però, anche lui dovrà calarsi in una realtà diversa. Quale? Gli errori commessi devono insegnarci qualcosa. Però dovremo valutare insieme come fare un Empoli che somigli a quelli di Pino Vitale o di Marcello Carli”.

“Che Empoli sarà il prossimo? – ha concluso – Non sarà un mercato come gli ultimi, negli ultimi tre anni abbiamo cercato giocatori pronti: una volta è andata bene, stavolta malissimo. Abbiamo una base di 10 giocatori che confermeremo, cercando di non sbagliare gli altri. Accanto a loro vogliamo inserire giovani che per noi da sempre sono linfa vitale come Zappella e Damiani che sono di nostra proprietà e rientreranno per dimostrare il proprio valore”.