News

Domenica 28 settembre 1997 è in programma la 4° giornata del campionato di serie A 1997 – '98 e l'Empoli è protagonista dell'attesissimo derby in casa della Fiorentina. In un'Italia ancora scossa dal terribile terremoto che appena 48 ore prima ha devastato l'Umbria e le Marche, lo sport più popolare nello Stivale prova a restituire una parvenza di normalità alla Nazione. Il calendario non è stato certo benevolo nei confronti degli uomini di Spalletti, tornati in serie A dopo nove anni di assenza, riservandogli, nei primi tre turni, partite complicate contro Roma, Napoli e Lazio. Perse le gare contro giallo rossi e partenopei, ecco la prima gioia grazie a Martusciello, autore del goal partita nella vittoria del Castellani contro i bianco azzurri capitolini. Ed ora sotto con la Viola, che gli azzurri non hanno mai battuto negli unici due precedenti al Franchi, ma da cui non sono mai stati sconfitti (1 -1 e 0 – 0). Spalletti dà fiducia al modulo 4-4-2 e schiera Pagotto – al rientro dopo un turno di squalifica – in porta, Fusco, Baldini, Bianconi e Tonetto in difesa, Ametrano, Pane, Ficini e Martusciello a centrocampo, Esposito e Cappellini in attacco. Malesani, tecnico della Fiorentina, contrappone un 3-4-3 con Toldo tra i pali, Tarozzi, Firicano e Falcone nel reparto arretrato, Amoroso, Cois, Rui Costa e Serena – sostituto dell'infortunato Kanchelskis – in mediana, Oliveira, Batistuta e Robbiati in prima linea. Per l'allenatore veneto c'è da sfatare anche il tabù Empoli, mai battuto nella propria carriera da mister. L'imbuto di centrocampo allestito da Spalletti ingorga la consueta spigliatezza del gioco viola. Ne risente, soprattutto, la fantasia di Rui Costa, che va perennemente a sbattere contro la diga frangiflutti alzata da Pane e Ficini, che cominciano a far capire anche ai meno esperti calciofili il motivo per cui Spalletti straveda per loro. Per Malesani e co solo una prodezza potrebbe rompere la monotonia di una gara senza particolari sussulti e, purtroppo per gli azzurri, quando si può contare su un tridente indiavolato come quello rappresentato da Oliveira, Batistuta e Robbiati, non è difficile che ciò possa accadere da un momento all'altro. Così, al 23', una fulminea verticalizzazione di Robbiati mette Batistuta in condizione di aggirare Pagotto e portare in vantaggio i suoi. Per "Batigoal", settimo sigillo nel torneo e duecentesima rete in match ufficiali tra Italia ed Argentina. I più pensano che ormai sia fatta per la Fiorentina e si pronostica un Empoli più scoperto a cercare il pareggio e costretto a concedere spazi invitanti per i tanti campioni avversari, tant'è che Serena, a fine primo tempo, impegna Pagotto. La ripresa inizia sulla falsariga dei primi 45 minuti di gioco, con i Gigliati che, pur senza dominare, gestiscono il vantaggio in scioltezza. Quando, però, le partite non si chiudono, i conti rischiano di non tornare ed i pronostici di finire nel cestino. Minuto 14: Cappellini, defilato sulla destra, disorienta il duo Tarozzi – Firicano, non esente da colpe nella circostanza, ed offre una palla al bacio a Tonetto, che non si fa cogliere dall'emozione ed infila l'1 – 1. Scombussolati i facili entusiasmi del popolo Viola, Malesani inserisce forze fresche per mettere nuova pressione agli avversari: fuori Amoroso ed Oliveira, dentro Bettarini e Dionigi. Tutti sperano in nuovo miracolo di San Gabriel da Avellaneda, ma proprio Batistuta non è puntuale a deviare in rete un tocco di testa di Robbiati, azionato da un cross di Bettarini. Al 90' poi, l'altro neo entrato di casa, Dionigi, si fa intercettare un tiro da Pagotto e, contemporaneamente, il quarto uomo alza la lavagna luminosa con l'indicazione di un cospicuo recupero: cinque minuti. Buona parte del Franchi sfolla, disposta ad accettare un pari contro una squadra rivelatasi più ostica del previsto. Talmente ostica da non accontentarsi del pareggio e scatenare il marasma azzurro al 95', ultimo minuto di recupero, quando Martusciello riceve da Pane un pallone che sciabola di morbido esterno destro alle spalle di Toldo. Un 1-2 che segna la prima, storica, vittoria dell'Empoli a Firenze e dedicata dalla squadra ad Albano Aramini, assessore allo sport e vice sindaco di Empoli, scomparso quattro giorni prima. Gli azzurri raggiungono in classifica i Viola, dando ancora un dispiacere a Malesani. Quando si dice che certe imprese raggiungono livelli di eccellenza..! Federico Ferretti