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Domenica 27 gennaio 1985 è in programma la 19°giornata del campionato di serie B 1984 – '85 e l'Empoli ospita il Genoa. Gli azzurri non vincono da cinque giornate, in cui sono arrivati tre pareggi e due sconfitte, e, da quando è cominciato il 1985, hanno pure smarrito la via del goal, che manca all'attivo da 270 minuti. La classifica sentenzia un tredicesimo posto, ad un solo punto dalla zona calda, con ben sette squadre, però, sotto ai toscani. A metà del guado, con la vittoria che vale due punti, per gli uomini di Guerini è arrivato, dunque, il momento di ritrovare la vittoria per guadagnarsi un'altra serie B per il 1985 – '86, che sarebbe la terza di seguito. Tutto ciò, Genoa permettendo, stante il buon momento di forma dei rossoblu, reduci da due vittorie casalinghe consecutive. Se, però, a "Marassi" il Grifone sbrana spesso i suoi avversari, in trasferta diviene fin troppo docile, capace di fare bottino pieno solo una volta nell'arco del torneo. Ed è proprio il mediocre rendimento lontano da Genova che ha tenuto la squadra di Burgnich, nona in graduatoria, ai margini dalla lotta per la serie A. Guerini manda in campo Drago, Vertova, Gelain, Della Scala, D'Arrigo, Salvadori, Zennaro, Casaroli, Della Monica, Radio e Cinello. Burgnich, che conta un'assenza per reparto – Onofri in difesa, squalificato, Peters a centrocampo, infortunato e Fiorini in attacco, anch'egli appiedato dal giudice sportivo – dà fiducia a Cervone, Testoni, Canuti, Mileti, Chiappino, Faccenda, Auteri, Mauti, Simonetta, Benedetti e Bonetti. Parte di gran carriera il Genoa, quasi sorprendendo l'Empoli, probabilmente convinto di beneficiare del solito approccio "soft" dei rossoblu in formato trasferta. Ma, al 12', alla prima vera azione della partita, sono gli azzurri a passare: punizione di Cinello, scivolone tragicomico di Canuti che manca l'aggancio con il pallone, Adelino Zennaro ne approfitta e calcia in porta, Cervone respinge come può, ma la sfera finisce di nuovo sui piedi del lesto Adelino che, stavolta, la fa magica. Una mazzata per Burgnich e co e per lo stesso Canuti che, entrato evidentemente nel tunnel dello shock a seguito del suo pasticcio sul goal regalato ai toscani, ne esce dopo altri dodici minuti, ma per imboccarne subito un altro, ovvero quello degli spogliatoi, espulso dall'arbitro Tubertini per un fallo di reazione. Orfano dell'esperto ex difensore interista, il povero Burgnich, dopo aver già sostituito il mediano Mileti con l'ala Bergamaschi per dare subito nuova verve offensiva ai suoi e risalire la china, è costretto a risistemare ancora la squadra e la scelta vira su Policano, jolly di fascia sinistra, mandato in campo al posto di Bonetti. La menomata difesa genoana, però, rischia di subire il secondo affondo empolese ancora da parte di Zennaro, ma, soprattutto, da Cinello, che colpisce il palo allo scadere del primo tempo. Guerini percepisce che è arrivato il momento di segnare il secondo goal e, dal 1' della ripresa, butta dentro l'ex Boito, centravanti puro, al posto del "falso nueve" Della Monica. Eppure, è il Genoa a gettare il cuore oltre l'ostacolo ed a tentare il tutto per tutto, nonostante l'inferiorità numerica. Ci provano Auteri, Chiappino e Mauti, ma Drago ed il resto della banda Guerini resistono. Benedetti viene espulso al 90', così come il secondo portiere Favaro, decimando ancor di più il Genoa in vista della successiva partita contro il Varese. L'Empoli, si gode, invece, una super vittoria, che gli consente di superare il giro di boa con tre punti in più rispetto al precedente campionato, concluso con la conquista della permanenza tra i cadetti soltanto all'ultima giornata. Per il 1984 – '85, ecco, invece, speranze per una salvezza decisamente più tranquilla, accesesi insieme alla… "lampada di Adelino!" Federico Ferretti