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Domenica 22 dicembre 2002 è in programma la 15° giornata del campionato di serie A 2002 – '03 e l'Empoli fa tappa a Bergamo contro l'Atalanta. Doni Di Natale… a metà e non solo per le famiglie italiane che si apprestano a celebrare le feste all'insegna della sobrietà. Al "Comunale", infatti, solo uno dei due migliori talenti delle contendenti, ovvero Cristiano Doni, mente del centrocampo neroazzurro, è abile ed arruolato, mentre Totò Di Natale, capocannoniere azzurro con otto reti, è costretto al forfait per infortunio. A parte il mancato confronto tra i due big, però, sia Vavassori, allenatore degli orobici, che Baldini, tecnico dei toscani, possono lamentare assenze pesanti in attacco: Rossini, fratturatosi il setto nasale nell'allenamento della vigilia, e Pinardi, accorso al capezzale del figlio ricoverato in ospedale a seguito di una violenta forma influenzale, riducono all'osso le alternative offensive della Dea, mentre, sull'altro fronte, oltre a Totò goal ed al lungodegente Saudati, fratturatosi tibia e perone nel mese di novembre, manca pure lo squalificato Vannucchi. Ma, ciò che sorprende più di tutto nella marcia di avvicinamento alla gara di Bergamo, ultimo appuntamento prima della lunga pausa natalizia prevista fino al 12 gennaio, è sicuramente la classifica diametralmente opposta di entrambe le squadre: l'Empoli, infatti, tornato nel massimo campionato dopo tre anni di assenza, è stato capace di insinuarsi addirittura all'ottavo posto, in coabitazione con la Roma. Pertanto, comunque vada al "Comunale", il buon Natale già ce lo si può augurare in casa azzurra! L'Atalanta, invece, dopo l'ottimo nono posto del torneo precedente, parrebbe già condannata alla retrocessione, quart'ultima a quattro lunghezze dalla zona salvezza, dopo aver vinto solo due partite, pareggiatene altrettante ed aver incassato ben nove sconfitte. Vavassori sceglie il 4-4-2 classico con Taibi in porta, Foglio, Natali, Carrera e Zauri in difesa, Damiano Zenoni, Berretta, Dabo e Doni a centrocampo, Bianchi e Comandini in attacco. Baldini non rinuncia al 4-2-3-1 che ha sempre ben figurato anche contro le potenze del torneo e schiera Berti tra i pali, Belleri, Lucchini, Pratali e Cupi in difesa, Grella e Giampieretti mediani bassi, Buscè, Cappellini e Rocchi sulla tre quarti a ridosso dell'unica punta, Tavano. La bella Atalanta vista sette giorni prima a S. Siro contro l'Inter, immeritatamente sconfitta per 1 – 0, si conferma anche contro la banda Baldini. Dopo neanche 50 secondi, cross di Damiano Zenoni e splendido colpo di testa in tuffo di Comandini, che Berti vola a respingere in bello stile. Berretta si abbassa e morde le caviglie di Cappellini, Foglio e Zauri offuscano la vivacità di Rocchi e Buscè, per poi ripartire velocissimi sulle corsie esterne. E proprio dalle fasce, al 13°, che la squadra di Vavassori si costruisce il vantaggio: tocco indietro di Damiano Zenoni per Foglio che mette al centro, Berti allontana e Doni, approfittando del grande sonno dei centrali azzurri, con un tocco morbido, riabbraccia il goal che gli mancava esattamente da tre mesi e torna ad esultare mettendosi la mano sotto il mento. I toscani continuano a latitare ed i bergamaschi raddoppiano al 34': su angolo di Zauri, nuova respinta sfortunata di Berti proprio sui piedi di Damiano Zenoni, che lascia partire un siluro imparabile sotto la traversa. Baldini, furioso per il non rendimento dei suoi, prova a cambiare gli ingredienti della fino a quel momento insipida salsa azzurra: fuori Cappellini, dentro Grieco e rotazione dei tre quartisti azzurri, stretti nella morsa del duo di casa Natali – Carrera, divenuta inevitabile. Rocchi trasloca di fascia e va a sinistra, sperando di avere più spazio al cospetto di Zauri, Buscè si sposta al centro per provare a creare qualche grattacapo a Beretta e Grieco si posiziona a destra, soprattutto per tenere a bada le scorribande dello scatenato Foglio. Non si assiste, però, ad un effettivo miglioramento del gioco empolese, tanto che, in termini di produzione offensiva, i primi 45 minuti dei toscani si chiudono con un tiro da fuori area senza pretese di Grella. Anche nel secondo tempo, gli orobici continuano a dominare, grazie, soprattutto, ad un ispirato Dabo ed alla posizione di Doni, che, facendo il pendolare tra il centro e la sinistra del centrocampo, disorienta non poco Grella e Giampieretti, oltre al più arretrato terzino destro Belleri. Ma, pur giocando davvero male, è l'Empoli che si ritrova ad avere la palla del pareggio, sprecata, però, da Tavano che, solo davanti a Taibi, gli calcia addosso. Solo una goccia azzurra nel mare neroazzurro di occasioni, che torna ad ingrossarsi con una staffilata da fuori area di Bianchi ed un tiro cross di Foglio, che accarezzano entrambi i pali della porta di Berti. E, ancora una volta, Baldini ci deve mettere del suo, passando al 4-4-2 con Buscè e Grieco esterni di centrocampo e Rocchi che si affianca a Tavano in avanti. Scomparsi i trequartisti toscani, Berretta non trova più l'uomo di riferimento da marcare ed a risentirne è tutta l'Atalanta, che perde progressivamente lucidità e compattezza. Così, al 40', Rocchi lancia in profondità Tavano, che colpisce la traversa con una superba semirovesciata e poi è fortunato nel veder carambolare la sfera addosso a Grieco, che riapre la partita con un'altra pregevole semirovesciata. La squadra di Vavassori sembra, di colpo, intimorita e, dopo altri quattro minuti, si vede incredibilmente beffata dopo 80 minuti di dominio pressoché incontrastato: da Belleri a Rocchi, che si gira in un nanosecondo e serve Tavano, che brucia Carrera e scarta il secondo dei due regali di Natale last minute. Federico Ferretti